La Lega vuole aumentare le pubblicità sulla Rai per eliminare il canone, ma è scontro con Forza Italia
La Lega ha annunciato un disegno di legge che prevederebbe di alzare il tetto pubblicitario della Rai per abbassare il canone, arrivando a tagliarlo in cinque anni. Il ddl, a prima firma del deputato Stefano Candiani, permetterebbe alla tv pubblica di raccogliere circa 600 milioni di euro secondo le stime del Carroccio. Ma ad opporsi, oltre alle opposizioni, c'è anche Forza Italia. Il partito di Antonio Tajani, infatti, ha sottolineato che il canone Rai è già il più basso in Europa. E dal Carroccio, da tempo attivo sul tema del canone. sono arrivate risposte stizzite: "Siamo certi che i cittadini la pensino diversamente".
Cosa prevede la proposta della Lega per cancellare il canone Rai
Innanzitutto, la proposta di legge. Oggi il Testo unico dei servizi di media audiovisivi e radiofonici stabilisce all'articolo 45 quanta pubblicità può essere sulla Rai: non più del 6% del tempo complessivo, nelle ore tra le sei di mattina e la mezzanotte. Aumentando questo limite al 7% porterebbe a diversi minuti di spazi pubblicitari in più. Questo "garantirebbe una raccolta di quasi 600 milioni", contro i 500 milioni raccolti nel 2022, "che darebbero all'azienda la possibilità di una maggiore autonomia sul mercato", ha scritto il leghista Candiani.
La proposta, poi, prevede anche di azzerare il canone nel giro di cinque anni, abbassandolo di un quinto ogni anno. Un aspetto già incluso in una proposta presentata lo scorso anno, e poi rimasta lettera morta. Le spese, comunque dovrebbero essere coperte con una "revisione del sistema delle imposte indirette", quindi aumentando altre tasse, oltre che con i proventi della pubblicità. Il pagamento oggi è "anacronistico e ingiusto, in quanto è dovuto per la semplice detenzione di apparecchi atti o adattabili a ricevere un segnale", ha spiegato Candiani.
Forza Italia prende le distanze: "Noi contrari, Rai non deve essere tv commerciale"
Poche ore dopo l'annuncio, però, è arrivata la posizione contraria non solo della minoranza ("Cosa ne pensano Meloni e Tajani di una proposta che porterà alla chiusura del servizio pubblico e ha tutto il sapore di un avvertimento a Mediaset e alle private?", ha chiesto Stefano Graziano, capogruppo del Pd in commissione Vigilanza Rai), ma anche degli alleati. In particolare, fonti di Forza Italia si sono dette contrarie, dicendo che la proposta della Lega non è un "atto ostile" al resto della maggioranza, ma comunque non è stata concordata e non fa parte dell'accordo di governo.
Il tema, hanno detto dal partito di Tajani, era già stato affrontato quando si parlava dell'ultima legge di bilancio, e Forza Italia già allora era contraria. "Il canone Rai", ha sottolineato FI, "è il più basso d'Europa: non vogliamo trasformare la Rai in un'azienda commerciale". Non è la prima volta che ci sono tensioni sul tema: quando con l'ultima legge di bilancio il governo ha abbassato il canone, il senatore di FI Maurizio Gasparri ha sottolineato che i soldi sarebbero rientrati con altre imposte pagate sempre dagli italiani.
Maurizio Lupi, leader di Noi moderati, ha parlato in prima persona: "Non condividiamo la proposta. La Rai è la più grande industria culturale italiana ed ha la responsabilità di garantire il servizio pubblico, che non può e non deve essere sottoposto a incertezze sugli introiti. Modificare il tetto pubblicitario, peraltro, potrebbe provocare degli squilibri sul mercato e danneggiare sia la Rai sia altre realtà editoriali radiotelevisive".
Dal Carroccio sono arrivate reazioni irritate. Con una nota, i parlamentari leghisti della commissione di Vigilanza Rai hanno scritto che la proposta a firma Candiani è "una prospettiva di puro buonsenso. Sorprende quindi che, all'interno della maggioranza, vi sia chi non è d'accordo. Siamo certi che i cittadini la pensino diversamente". La senatrice della Lega Nicoletta Spelgatti ha dichiarato: "Ma Forza Italia difende un'azienda privata a danno della tv di Stato? Non comprendiamo chi agita inutili dubbi sulla proposta della Lega di aumentare i limiti di affollamento del tetto pubblicitario della Rai cosi' da abbassare il canone".