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La Lega vota gli emendamenti della Meloni sul Green Pass, Salvini: “Tutti erano informati”

Durante la discussione di ieri sul Green Pass, la Lega ha prima ritirato gli emendamenti presentati e poi votato con l’opposizione di Fratelli d’Italia. A chi lo accusa di incoerenza, Matteo Salvini risponde che “tutti erano informati” e che quindi il voto in Aula non rischia di compromettere la stabilità del governo Draghi.
A cura di Giuseppe Pastore
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Per il governo non sarebbe stata una mossa inaspettata quella con cui ieri la Lega ha votato gli emendamenti dell'opposizione sul dl Green Pass. Dopo aver ritirato i propri, il partito di Matteo Salvini ha infatti votato quelli di Fratelli d'Italia, alleati della coalizione di centrodestra, ma all'opposizione del governo Draghi.

"Tutti erano informati di tutto", ha detto il leader del Carroccio in un'intervista rilasciata al Corriere della Sera. La stabilità del governo, quindi, sarebbe salva. La Lega resta parte della maggioranza guidata da Mario Draghi. Con il ritiro degli emendamenti inizialmente presentati si è evitato il voto di fiducia.

Lo strappo, però, si consuma sul piano politico. Il voto con l'opposizione, rappresentata dai parlamentari di Fratelli d'Italia, suggerisce un doppio gioco a cui Salvini replica così sulle colonne del Corriere: "Alla fine noi votiamo tre o quattro emendamenti. E abbiamo ritirato i nostri – spiega – perché in caso contrario avrebbero messo la fiducia e non ci sarebbe stata una discussione che io invece credo importante".

Green Pass, cosa è successo durante la discussione

Gli animi erano tesi già prima che alla Camera iniziasse la discussione per convertire in legge il decreto Green Pass del 6 agosto. Gli emendamenti presentati dalla Lega, infatti, avrebbero indotto il governo a porre la fiducia al voto. Le cose non sono andate così perché la maggioranza ha ritirato tutti gli emendamenti presentati, salvo poi votare alcune modifiche proposte da Fratelli d'Italia.

La mossa della Lega si comprende solo in serata. Al momento del voto segreto, infatti, sono 134 i voti a favore dell'emendamento presentato da Giorgia Meloni contro l'uso del Green Pass nei ristoranti. È la somma degli esponenti di opposizione presenti in aula e dei parlamentari della Lega.

Le reazioni: La Lega è incoerente

Matteo Salvini non ha dubbi: il governo non correrebbe rischi. Eppure il fatto che una forza di maggioranza abbia votato con l'opposizione non convince gli altri partiti che sostengono Draghi. Dal Pd Emanuele Fiano accusa la Lega di "irresponsabilità e incoerenza" nei confronti del governo. Anche il Movimento 5 stelle fa riferimento alla coerenza: "Dovete chiarire agli italiani da che parte state", ha detto in aula il capogruppo Davide Crippa.

Sono accuse che il leader della Lega rimanda al mittente. "I vaccini sono entrati in 40 milioni di case, e va benissimo – dice nella sua intervista al Corriere della Sera – Il green pass anche va benissimo negli stadi, nei teatri e nelle manifestazioni pubbliche. Ora stiamo chiedendo che i ristoratori non siano ulteriormente penalizzati. Sono ben altre le cose difficili da capire".

Intanto, oggi prosegue la discussione in aula sul dl Green Pass, ma il governo pensa già oltre. Potrebbe riunirsi domani il Consiglio dei ministri per l'estensione della Certificazione verde anche ai lavoratori pubblici e privati. Tra le categorie per cui il Green Pass potrebbe diventare obbligatorio ci sono anche camerieri, ristoratori e gestori di locali nei quali è già obbligatorio il passaporto vaccinale.

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