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La Lega scende in piazza per il suo futuro. A Bergamo c’è il raduno delle “scope”

Occhi puntati sulla Fiera Nuova di Bergamo dove è di scena la manifestazione dell’«orgoglio leghista», il cui logo sono le scope, simbolo di quella «pulizia» richiesta da Maroni. Un’occasione per fare chiarezza sugli scandali in casa Bossi e per iniziare a capire chi sarà il prossimo leader del Carroccio.
A cura di Biagio Chiariello
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occhi puntati sulla fiera nuova di bergamo dove va di scena il raduno dell orgoglio leghista

La fine del break pasquale segna anche la ripresa dell'attività investigativa delle procure di Milano, Napoli e Reggio Calabria sull'indagine sull'utilizzo "opaco" dei rimborsi elettorali della Lega Nord che ha provocato un vero e proprio terremoto in casa Bossi. Le prime "vittime" sono state Umberto Bossi e suo figlio Renzo, il Trota. La prossima testa che cadrà, secondo alcune indiscrezioni, dovrebbe essere quella di Rosi Mauro. Le dimissioni del fiore all'occhiello del Senatùr sono state chieste esplicitamente da Roberto Calderoli che ha auspicato un «gesto di responsabilità» da parte della vicepresidente del Senato, anche perché «sopra di noi è passato uno tsunami e ora dobbiamo dimostrare di essere come il Giappone», ha detto l'ex ministro, forse anche consapevole che il suo nome emerge dalle carte dei pm, in relazione ai beneficiari della Family. Prima, indirettamente, si era espresso Roberto Maroni chiedendo a più riprese «pulizia, pulizia, pulizia» sul suo profilo Facebook e sbeffeggiando Pierangelo Moscogiuri – l'amante della Mauro- o meglio la sua (italanissima) hit "Kooly Noody” (Culi Nudi). E sul discorso della pulizia interna hanno spinto anche  Massimo Garavaglia che «al posto di Rosy Mauro mi sarei già dimesso» e Matteo Salvini che spera «che tutti gli altri abbiano la responsabilità di dimettersi per tempo».

Sarà una coincidenza, ma stasera a Bergamo è di scena il raduno dell'«orgoglio leghista», la manifestazione che ha come logo la scopa, il simbolo della «pulizia».  Alla Fiera nuova, ci saranno i vertici del Carroccio, a partire dal neo triumvirato Maroni-Calderoli-Del Lago. Non è ancora confermata la presenza di Umberto Bossi. Forse ci sarà il Trota che ha lasciato il suo ruolo di Consigliere Regionale, ma non quello nel partito. Sarà l'occasione per gli elettori per assistere ad una reazione dei diretti interessanti dopo lo scandalo che li ha colpiti, anche alla luce delle amministrative del 6 maggio, dalle quali la Lega rischia di uscire davvero con le ossa rotte. E indubbiamente la serata offrirà spunti interessanti per capire chi sarà il successore del Senatùr alla guida del partito di Padania. Si sa che Maroni è in pole position, ma sulla sua stessa strada c'è il segretario veneto Giampaolo Gobbo, sindaco di Treviso e storico rivale del primo cittadino di Verona Flavio Tosi, barbaro sognante doc e una delle vittime della faida maroniani-bossiani, ma anche tra i primi a denunciare i sospetti sulle operazioni di Belsito in Tanzania. Gobbo, però, spinge per Luca Zaia, Presidente della Regione Veneto, uno rampolli del Senatùr, che suscita ammirazione anche tra i votanti non leghisti.

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