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La Lega presenta un’interrogazione contro Patrick Zaki: “Può fomentare cellule terroristiche dormienti”

La Lega ha presentato un’interrogazione parlamentare contro Patrick Zaki, affermando che le sue dichiarazioni sul conflitto in Israele e Palestina potrebbero “fomentare cellule terroristiche dormienti in Italia”. A Fanpage.it Zaki ha spiegato di non voler commentare l’iniziativa del deputato leghista Luca Toccalini, avendo già chiarito a dovere la sua posizione.
A cura di Annalisa Girardi
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La Lega ha presentato un'interrogazione parlamentare contro Patrick Zaki, affermando che le dichiarazioni dell'attivista egiziano contro il premier israeliano "possono rappresentare un inno alla violenza e fomentare eventuali cellule terroristiche dormienti in Italia". Raggiunto dalla notizia mentre si trovava nella redazione di Fanpage.it per un'intervista, Zaki ha detto di non voler commentare l'iniziativa del deputato leghista Luca Toccalini, avendo già chiarito a dovere la sua posizione.

Dopo gli attacchi di Hamas in Israele e l'avvio dei bombardamenti da parte di Tel Aviv sulla Striscia di Gaza, il ricercatore egiziano aveva commentato quanto stesse accadendo su X. In particolare, parlando del premier israeliano Benjamin Netanyahu, che aveva esortato i palestinesi ad abbandonare le loro case a Gaza, aveva scritto sul social network: "Quando un serial killer cerca di convincere la comunità internazionale che rispetta le convenzioni internazionali, per legalizzare l'uccisione di civili".

Le critiche della Lega e l'interrogazione parlamentare

Parole che avevano innescato dibattito e polemiche in Italia tra alcune parti politiche. Matteo Salvini, commentando un altro intervento di Zaki in cui l'attivista parlava dell'importanza di capire le "ragioni del terrorismo" per poterlo combattere, aveva scritto sui suoi canali social: "Ma questo Zaki ci è o ci fa?Parole inaccettabili, pronunciate tra l'altro ieri sera dopo l'orribile attentato islamico a Bruxelles. Davanti al sangue e alla barbarie del terrorismo non esistono comprensione, ragioni, disquisizioni, distinguo ma solo piena condanna, senza se e senza ma".

E ora proprio dalla Lega arriva un'interrogazione parlamentare in cui si suggerisce che le parole del ricercatore egiziano possano avere un ruolo nel "fomentare eventuali cellule terroristiche dormienti in Italia". La firma sull'interrogazione è del deputato Luca Toccalini: chiedendo alla presidente del Consiglio e ai ministri di Giustizia e Interno quali siano le iniziative che il governo "intende adottare al fine di garantire la sicurezza nazionale e prevenire e contrastare il rischio di una attivazione di cellule terroristiche", il parlamentare leghista menziona anche le dichiarazioni di Zaki.

"Fomentare cellule terroristiche dormienti"

"Hanno suscitato vivaci polemiche e profonda indignazione le parole di Patrick Zaki verso il Governo di Israele all'indomani del brutale attacco del 7 ottobre 2023 da parte di Hamas e dell'uccisione a sangue freddo di centinaia di giovanissimi israeliani durante un rave party, ma anche di anziani, donne e bambini inermi che si trovavano nelle loro case nei kibbutz vicino a Gaza", si legge nell'interrogazione. Che poi prosegue: "Anziché esprimere sdegno e condanna verso Hamas per i gravissimi atti criminali perpetrati ai danni del popolo israeliano o per il rapimento di centinaia di civili israeliani, anche bambini, da usare come ‘merce di scambio' o ‘scudi umani', Patrick Zaki definiva, invece, un ‘serial killer' il Premier Netanyahu. Gravi dichiarazioni come quella riportata, benché seguita da precisazioni e correttivi, a parere dell'interrogante possono rappresentare un inno alla violenza e fomentare eventuali cellule terroristiche dormienti in Italia".

La posizione di Patrick Zaki, cosa ha detto su Israele e Palestina

Da parte sua, Zaki nei giorni dopo il famigerato post su X, ha precisato in un'intervista con il Corriere della Sera: "Io non ho nulla a che fare con Hamas. Sono cristiano e sono di sinistra, non sono un integralista islamico. In Egitto, quelli come me vengono uccisi dagli integralisti islamici. Sono per la Palestina, non per Hamas. E spero che tutti gli ostaggi siano liberati".

Sul premier israeliano, invece, aveva detto: "Io sono contro l'attuale governo di Israele e le politiche che ha seguito negli ultimi anni. E non sono l'unico a pensarla così: le azioni di questo governo sono state criticate, sia in passato sia in questi giorni, da diversi Paesi, compresi gli Stati Uniti".

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