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La Lega dice che la riforma della Giustizia non è contro la magistratura e che non è più rinviabile

La riforma della Giustizia non è più rinviabile e dovrà essere fatta “all’insegna della rispettosa collaborazione, non contro qualcuno e nel rigoroso rispetto sia dell’obiettivo finale che delle prerogative costituzionali di ogni soggetto”: lo afferma la Lega in una nota.
A cura di Annalisa Girardi
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La Lega assicura che la riforma della Giustizia su cui è al lavoro il governo non è affatto contro qualcuno. E per qualcuno si intende la magistratura. "Una riforma della giustizia che unisca garantismo e certezza delle pena è attesa da decenni e non è più rinviabile, come ci hanno ricordato anche i milioni di cittadini coinvolti dai referendum di giugno 2022", scrive il partito di Matteo Salvini in una nota.

"L'obiettivo è mettere al primo posto l'efficienza. In generale, come da programma elettorale, è doveroso impegnarsi per un piano nazionale che renda effettiva l'esecuzione della pena attraverso carceri idonee con più personale e mezzi. E poi: per la separazione delle carriere, per tempi certi per arrivare a sentenza, per maggiori garanzie, per combattere la degenerazione del correntismo. È una sfida da vincere, per rendere l'Italia più moderna e credibile anche a livello internazionale", aggiunge poi il Carroccio, sottolineando come "il tutto dovrà essere fatto all'insegna della rispettosa collaborazione, non contro qualcuno e nel rigoroso rispetto sia dell'obiettivo finale che delle prerogative costituzionali di ogni soggetto".

Dopo i casi Delmastro e Santanchè, in una velina diffusa anonimamente da Palazzo Chigi, il governo ha denunciato di essere sotto attacco della magistratura. Che ha risposto accusando a sua volta il governo di mostrare i muscoli contro un'istituzione di garanzia.

"È l'ennesima provocazione di un governo inadeguato e pericoloso. Le uscite complottiste dei giorni scorsi, con cui Giorgia Meloni ha sfidato l'autonomia e l'indipendenza della magistratura, sono la dimostrazione di quei tratti reazionari che questo esecutivo ha evidenziato sin dal primo decreto sul rave party. L'attacco alla magistratura per trovare un salvacondotto ai suoi "fratelli d'Italia" Delmastro e Santanchè non è tollerabile", ha dichiarato Giuseppe Conte in un'intervista a Qn. Secondo il leader M5sla riforma che vuole portare avanti il governo è in realtà "una controriforma", parte di un disegno "che compromette l'autonoma capacità investigativa e punitiva della magistratura".

Intanto da Forza Italia Antonio Tajani difende il progetto del centrodestra. In un'intervista con Il Messaggero, il vice presidente del Consiglio ha garantito che non ci sia alcuna volontà di colpire l'autonomia della magistratura, ma allo stesso tempo afferma che il governo sia intenzionato ad andare avanti sulla riforma, soprattutto per quanto riguarda la separazione delle carriere, che "era un sogno di Berlusconi".

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