La Lega dice che la linea Meloni sui migranti non funziona
La questione migranti apre le prime crepe nel governo Meloni. L'arrivo di oltre settemila persone a Lampedusa negli ultimi giorni ha acceso il faro sulla gestione dell'emergenza da parte dell'esecutivo e della presidente del Consiglio. La maggioranza si è già spaccata, con Meloni che da quando è arrivata a Palazzo Chigi ha cambiato completamente la propria narrazione – il blocco navale è scomparso ed è tornata di moda la diplomazia – mentre la Lega, anche per cercare di erodere il consenso di Fratelli d'Italia, batte dal primo momento sui grandi classici della propaganda salviniana: porti chiusi, pugno duro e decreti sicurezza.
Dopo le parole di ieri del leader della Lega, Matteo Salvini, che ha detto di credere a una sorta di complotto contro l'Italia – senza nascondere l'insoddisfazione per i risultati raggiunti dal governo – oggi è stato ancor più esplicito il vicesegretario del Carroccio, Andrea Crippa: "Bisogna tornare a fare ciò che faceva Salvini quando era ministro dell'Interno – ha detto ad Affaritaliani.it – Lui ha dimostrato che i problemi si possono risolvere con atteggiamenti più rigidi". E ha aggiunto: "Non parlo solo del ripristino dei decreti Salvini del 2018, ma anche di un atteggiamento che deve essere più deciso".
Sul fatto che la politica di Meloni non stia funzionando, Crippa ha confermato: "A occhio no", ha detto. "Meloni ci ha provato, giustamente, con la via diplomatica a risolvere il problema – ha continuato il vicesegretario della Lega – Ma l'Europa non ci sta aiutando per niente, anzi gli altri Paesi stanno chiudendo le frontiere e noi dobbiamo ospitare tutti i clandestini". E ancora: "La via diplomatica non ha portato a niente. Ieri sono arrivati 121 barchini e 6.000 migranti, il governo della Tunisia, è evidente, ha dichiarato guerra all'Italia". Infine ha concluso ribadendo il concetto: "Non è possibile che un Paese come l'Italia sia sotto ricatto degli Stati del Nord Africa, come la Tunisia. E il tutto con l'Europa che non interviene e chiude le frontiere. La via diplomatica non ha funzionato, ora bisogna essere più decisi e incisivi".