La guerra del fango non si ferma e Fede dice la sua su Nicole Minetti
"C'eravamo tanto amati" si dice in questi casi. Lo si dice spesso, del resto, negli ultimi anni in riferimento alla nostra scena politica che, ormai irrimediabilmente, finisce sempre di più per coincidere con quella dello "spettacolo", della televisione, del gossip, del pollaio. E così sta accadendo anche per Nicole Minetti, Lele Mora ed Emilio Fede. Prima tutti e tre alle "cene eleganti" di Arcore, i due ruffiani che andavano a reperire fanciulle spregiudicate e disposte praticamente a tutto con l'aiuto della mezzana immancabile (eppure ancora così giovane!), il volto rassicurante, la "persona per bene" "incensurata" da proporre nel caso qualcuna (vedi Karima o, se preferite, Ruby) si cacci nei guai.
Poi, però, tutto questo amore, questo divertimento durante splendide serate allietate dalla barzellette del Premier, cede sotto i colpi della necessità di salvaguardare il proprio, ormai sempre più piccolo, giardino di dignità personale: del resto già dalle intercettazioni la Consigliera regionale aveva lasciato intuire in una maniera non così sottile che era preoccupata per le conseguenze che l'intera vicenda del Bunga Bunga avrebbe avuto sulla sua "immagine pubblica".
Ecco perché ieri Nicole Minetti si era già preoccupata di presentare la sua memoria difensiva tramite il proprio avvocato alla Procura di Milano in cui, a conti fatti, metteva in luce la propria estraneità all'usanza di portare ragazze ad Arcore; e considerando che per il reato di favoreggiamento e induzione alla prostituzione la Signora è indagata assieme ad Emilio Fede e Lele Mora, c'era da aspettarsi che l'attempato giornalista di Rete 4 non restasse con le mani in mano a farsi infangare così da una igienista dentale qualunque. E così è partito il proprio carico di insulti.
Emilio Fede va a braccio e, dunque, neanche è ben chiaro cosa abbia in mente: in un primo momento suggerisce a Nicole Minetti di recarsi addirittura da uno psichiatra ma, dopo poche affermazioni, si contraddice supponendo che la Consigliera regionale faccia tutta questa manovra al fine di nascondere elementi ben più gravi che potrebbero emergere dall'inchiesta: insomma con un certo calcolo che sembrerebbe escludere l'ipotesi di problemi mentali per la "mezzana" o presunta tale di Arcore ma, anzi, ne farebbe una mente piuttosto sottile.
A questo punto, prevedibilmente osiamo dire, il guaio è stato scaricato a Lele Mora, rimasto fino al momento in silenzio: naturalmente a portare Ruby ad Arcore sarebbe stato il manager dei vip. Il quale, però, mantiene un atteggiamento più cinico e distaccato, evidenziando come Emilio Fede abbia banalmente ceduto ad una provocazione: indiscutibilmente Mora è quello che indossa con maggiore naturalezza e talento gli abiti che gli appartengono di ruffiano.