"Questa è la democrazia e ve ne dovete fare una cazzo di ragione. Perché qui la democrazia è un comportamento, è un modo di agire, una responsabilità che ci siamo assunti. E che cazzo. Vattene a casa. Io so' della strada come te, zecca con me caschi male. Lo sapete quanto è indebitata questa Regione, venticinque miliardi? Ma che pensate de giocà? Ma annatevene a casa. Questa è la Giunta Polverini, non ha paura nemmeno del diavolo".
Ci ha pensato Alessandro Gilioli a ripescare un vecchio discorso di Renata Polverini a Genzano, con la reazione diretta e scomposta ad una piccola contestazione. Parole accolte dall'ovazione non solo dei suoi supporters, ma anche dei colleghi di partito presenti sul palco. Un "momento cult", una delle tante perle che l'ex segretario UGL ci ha regalato nei mesi della sua reggenza alla Pisana. Dal caso Fazzone alle trasferte in elicottero, dalle polemiche sul saluto romano alle "sbroccate" in Consiglio Regionale: mesi tormentati per la Polverini, peraltro costretta a fare i conti con i vecchi e nuovi personaggi della politica laziale, con riciclati e arrivisti, con faccendieri e piccoli ras locali. Insomma, con il "meglio" della politica italiana, con quella che è la "vera" classe dirigente del Belpaese, con i detenterori "reali " del potere politico ed amministrativo sul territorio. Un intricato ammasso di interessi, legami e connivenze, con operazioni sempre al limite della legalità sullo sfondo di fiumi di denaro: centinaia e centinaia di milioni di euro di soldi pubblici, decine da assegnare, centinaia di posti da "occupare", conti da regolare, accordi ed inciuci di ogni natura.
Mesi tormentati per la Polverini, che non si è mai accorta di nulla. Anzi, no. Che se ne era accorta ma non poteva dirlo. Che sapeva che le "ostriche non le ha inventate il PDL". E che ora dirà tutto. In fondo, lei non ha paura nemmeno del diavolo. Forse di Batman, ma giusto un po'…
