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La Giunta per le elezioni sulla decadenza di Berlusconi: il voto slitta a domani

Aggiornati a domani alle 20 i lavori della giunta di Palazzo Madama che è chiamata a esprimersi sulla decadenza da senatore di Silvio Berlusconi dopo la condanna definitiva nel processo Mediaset.
A cura di Susanna Picone
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Ore 20.50 – La giunta per le Elezioni e le Immunità del Senato si aggiorna a martedì sera alle 20 sul caso Berlusconi. Lo ha deciso la stessa giunta, riunita oggi dalle 15. All'ordine del giorno, come noto, la decadenza di Silvio Berlusconi da senatore in seguito alla sentenza definitiva di condanna per il caso Mediaset.

Ore 20.30 – Schifani: "Se si vota domani, addio sostegno al governo" –  "Dalla giunta provengono segnali di muro contro muro. Un inaccettabile atteggiamento da parte del Partito democratico e del Movimento 5 Stelle che addirittura intendono votare entro domani contro le pregiudiziali approfondite e dettagliate formulate dal relatore. Se dovesse succedere questo, non credo che si potrebbe più parlare di maggioranza a sostegno del governo". Lo ha dichiarato ai tg della sera il presidente dei senatori del Pdl, Renato Schifani

Ore 19.00 – Sembrano esserci le prime conferme: il voto sulle pregiudiziali slitta a domani mattina.

Ore 18.30 – Potrebbe slittare a domani mattina il voto della Giunta per le Elezioni. Stando a quanto riportano fonti interne alla Giunta, se Augello vedesse respinte le tre pregiudiziali potrebbe dimettersi e attendere che venga nominato un nuovo relatore di maggioranza. Prima del voto, però si dovrebbe attendere la presentazione di alcuni "allegati" che l'attuale relatore dovrebbe produrre alla Giunta entro domani mattina (e in ogni caso bisognerà comunque consentire che i gruppi intervengano).

Ore 18.00 – Continua la discussione in Giunta, con il Partito Democratico ed il Movimento 5 Stelle fanno muro e impediscono la "dilazione dei tempi sul voto". Anzi, a quanto ricorda Giarrusso, membro grillino: "Noi e il Pd ci siamo espressi per andare avanti ad oltranza con il voto delle pregiudiziali. Al momento Augello ha letto soltanto due dei tre documenti che aveva presentato".

Ore 17.30 – A quanto pare, il Partito Democratico, per bocca di Felice Casson (la cui linea è stata definita "delirante" da Renato Brunetta), avrebbe chiesto e ottenuto di accorpare il voto sulle pregiudiziali a quello sull'intera relazione Augello. Ogni gruppo avrà dieci minuti per intervenire nella discussione in atto nella Giunta per le elezioni.

Ore 16.40 – "NOTIZIE DALLA GIUNTA PER LE ELEZIONI/ #m5s : "Il relatore Augello (Pdl) si rifiuta di presentare conclusioni e avanza solo questioni pregiudiziali ex. articolo 93 del regolamento del Senato. Vuole solo perdere tempo". Così il Movimento 5 Stelle su facebook.

Ore 16.20 – Stando a quanto si apprende in questi minuti, la Giunta per le Elezioni voterà sulle tre pregiudiziali poste dal Popolo della Libertà prima della relazione di Augello. Non è ancora chiaro se il voto avverrà nella giornata odierna. Intanto anche un altro membro della Giunta fa sapere di avere le idee chiare sulla Severino. È il centrista Della Vedova che ribadisce: "Che la legge Severino fosse retroattiva, come altre leggi sull'elettorato passivo, era una cosa chiarissima tanto è che nessuno ha mai sollevato obiezioni".

Ore 15.55 – Il senatore Andrea Augello, relatore sulla decadenza di Berlusconi dal Senato, ha presentato la proposta di rinvio pregiudiziale di tipo interpretativo alla Corte di giustizia della Ue di Lussemburgo. Per Augello ci sono tutti i presupposti perché la Giunta chieda un parere alla Corte di Lussemburgo, per verificare se la legge Severino viola i principi comunitari. Secondo quanto si apprende, Augello ha chiesto alla Giunta di valutare se la proposta di sollevare la questione costituzionale della legge può essere sollevata solo nella seduta pubblica o già ora. “Siamo un organo giurisdizionale e in quanto relatore sono come un magistrato”, nel merito ho l’obbligo delle riservatezza, ha aggiunto Augello. Non è dello stesso parere il democratico Felice Casson: “Siamo senatori eletti. Siamo un organo politico”, ha sottolineato. A suo dire il ricorso alla Corte Ue presentato da Berlusconi “non è ricevibile”. “Non c’è ancora un atto della Giunta, quantomeno bisogna aspettare – secondo Casson – che ci sia una decisione” per presentare ricorso. Ha parlato dello scontro odierno anche Renato Brunetta, capogruppo del Pdl alla Camera dei deputati: “Se il Partito democratico pensa di usare retroattivamente la legge Severino per far fuori il senatore Berlusconi si sbaglia di grosso. Non farà fuori il senatore Berlusconi ma farà fuori il governo Letta”.

Ore 15.25 – La Giunta per le Immunità del Senato si è riunita nella sede di S.Ivo alla Sapienza per discutere del caso della decadenza di Silvio Berlusconi. Il cortile di S.Ivo è affollato da fotografi e giornalisti. Intanto la Corte europea dei diritti dell'uomo ha confermato di aver ricevuto via fax il ricorso di Silvio Berlusconi contro la sua espulsione dal Senato. Fonti della Corte hanno sottolineato che in genere occorrono come minimo tre, quattro mesi per un primo esame del ricorso e che “tutto dipende dalla sua complessità”. Berlusconi ha comunque chiesto che sia data priorità all'esame della sua pratica.

Dopo le polemiche e le discussioni delle ultime settimane è arrivato il giorno di Silvio Berlusconi. Si riunisce oggi alle 15 la Giunta per le elezioni del Senato che dovrà decidere della decadenza da senatore del Cavaliere. Una decisione da prendere in seguito alla condanna in via definitiva per frode fiscale dell’ex premier.  Al centro della discussione c’è la possibilità che la legge Severino, la quale prevede l’incadidabilità per sei anni per i condannati, sia inapplicabile in quanto entrata in vigore dopo il reato. Sarà la Giunta a decidere il calendario delle sedute. In merito alla decisione su Silvio Berlusconi, il Presidente del Consiglio è apparso ottimista. In una intervista alla Bbc rilasciata poche ore prima dell’appuntamento odierno ha fatto sapere che secondo lui il Pdl non lascerà la coalizione e che questo non è un problema del suo Governo.

Alfano: "Chiediamo giudizio sulla base del diritto" – Il vicepremier Alfano, invece, ha ribadito questa mattina di augurarsi che i componenti della Giunta ascoltino la relazione di Augello “perché se si ragiona come se Berlusconi fosse il senatore e non il nemico storico abbiamo la speranza e la fiducia che siano argomenti a sostegno della tesi di una non retroattività” della legge Severino. Alfano, nel corso di un’intervista su Canale5, ha ricordato che la composizione della Giunta, almeno sulla carta, è sfavorevole al Cavaliere: “Oggi forse a sinistra vedono materializzarsi il sogno della cancellazione per via giudiziaria dalla scena politica del leader che hanno sempre contrastato e vogliono evitare che questo sogno non si avveri”, ha spiegato. Il vicepremier ha comunque chiesto un giudizio “sulla base del diritto e non dell’inimicizia storica di questi anni”. A una domanda sulla possibile caduta del Governo Alfano ha preferito non rispondere.

Il senatore Stefano: “Giunta terrà conto del ricorso a Strasburgo” – Il senatore di Sel e presidente della Giunta delle elezioni di Palazzo Madama Dario Stefano, intervistato dal Corriere della Sera, ha fatto riferimento al ricorso a Strasburgo dei legali di Berlusconi. Sotto il profilo procedurale – ha fatto sapere – “è una variabile indipendente, che non produce la sospensione dei lavori in Giunta”. Rappresenta semmai “un ulteriore atto di cui tener conto sotto il profilo dei contenuti della difesa, che sono certo il relatore prima e la Giunta poi terranno in debita considerazione”. Sul ricorso, spiega Stefano, “non spetta a me valutare l’ammissibilità presso la Corte. Da estraneo, e per quello che ho letto, però, penso che per almeno un motivo potrebbe essere dichiarato ricevibile in sede europea, poiché richiama il tema della incandidabilità la cui conseguenza è già scattata. Questo però non ha alcun rilievo sotto il profilo procedurale”. Il senatore ha spiegato che le ipotesi teoriche possono essere molteplici sotto il profilo procedurale e sostanziale ma ha detto di non conoscere cosa proporrà il relatore. Poi ha detto ancora: “Mi sento assolutamente sereno ed estraneo ad accuse, poiché la bussola che ho scelto è esclusivamente quella delle leggi e dei regolamenti”.

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