La Germania frena sulle sanzioni al gas russo, Di Maio: “Italia non metterà veti”
Dopo gli orrori di Bucha l'Unione europea pensa a come rafforzare la sua risposta sanzionatoria alla Russia. Sempre più esponenti politici chiedono l'embargo totale di gas e petrolio russi, una proposta di cui sta discutendo anche l'Eurogruppo in queste ore. Ma non tutti sono d'accordo. Il ministro delle Finanze tedesco, Christian Lindner, ha sottolineato che tagliare di netto le importazioni di gas russo non sarebbe possibile nel breve termine, in quanto danneggerebbe più l'Unione europea che Mosca. "Abbiamo a che fare con una guerra criminale, è evidente che dobbiamo porre fine il più rapidamente possibile ai legami economici con la Russia", ha detto, aggiungendo però che sia "impossibile sostituire il gas russo nel breve termine". Meglio un blocco specifico differenziato tra carbone, petrolio o gas, in modo da rimpiazzare progressivamente gli approvvigionamenti mancanti, ha spiegato. "Dobbiamo fare più pressione su Putin, isolare la Russia e tagliare tutti i rapporti economici, ma abbiamo bisogno di tempo, al momento dobbiamo distinguere tra petrolio, carbone e gas", ha ribadito il ministro della Germania, uno dei Paesi, come del resto l'Italia, più dipendenti a livello energetico dalla Russia.
"L'Italia non si tirerà indietro" sul blocco di gas e petrolio russi, ha però fatto sapere il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio. "Non abbiamo mai posto alcun tipo di veto sui pacchetti di sanzioni e non porremo alcun veto in futuro. I fatti atroci di Bucha ci dimostrano non solo che questa guerra non è finita, ma che la sua intensità e la sua atrocità continuano ad aumentare", ha aggiunto. E ancora: "Continueremo a lavorare in sede europea per reagire con fermezza rispetto a ciò che la Russia, e in particolare Putin, sta portando avanti in Ucraina. All'Ue chiediamo di accelerare le iniziative per tutelare famiglie e imprese. È importante che venga stabilito il prima possibile un tetto massimo al prezzo del gas, a maggior ragione se viene bloccato l'import dalla Russia".
Il vicepresidente della Commissione europea, Valdis Dombrovskis, arrivando all'Eurogruppo in Lussemburgo ha detto che un embargo alle importazioni di petrolio dalla Russia è "parte delle discussioni" e che tutte le ipotesi "sono sul tavolo". Dombrovskis ha quindi aggiunto: "Penso che come Ue dobbiamo fare di più per fermare questa guerra. Pertanto, la Commissione europea sta già preparando il prossimo pacchetto di sanzioni. Decidiamo quindi i prossimi passi ambiziosi in materia di sanzioni. Dobbiamo aumentare la pressione contro la Russia e dobbiamo rafforzare il nostro sostegno all'Ucraina".
Sulla stessa linea anche il commissario europeo agli Affari economici, Paolo Gentiloni: "C'è una discussione in corso, la Commissione europea dice sempre che per noi nessuna misura è esclusa. Quello che abbiamo tutti visto a Bucha merita una reazione ulteriore. Stavamo già preparando un ulteriore pacchetto di sanzioni e vedremo nei prossimi giorni se ci saranno le condizioni politiche per allargarlo ulteriormente".