La Geo Barents verso Salerno con quasi 100 migranti a bordo: cosa era successo durante i soccorsi
La Geo Barents sbarcherà domani a Salerno. A bordo della nave umanitaria di Medici Senza Frontiere ci sono 99 persone migranti, soccorse nel Mediterraneo centrale nei giorni scorsi: tra loro 75 uomini e 24 donne. Non solo: tra i naufraghi 53 sono minori e 37 non sono accompagnati. I migranti provengono da Costa d'Avorio, Siria, Somalia, Pakistan, Guinea, Burkina Faso. Le operazioni di soccorso non sono state semplici: la cosiddetta Guardia costiera libica è infatti intervenuta mettendo in pericolo le persone, che hanno preferito gettarsi in acqua rischiando di annegare piuttosto che essere riportate indietro dai libici.
In un videomessaggio diffuso sui social, Fulvia Conte, del team di Medici Senza Frontiere, ha spiegato l'accaduto: "La mattina del 10 luglio la Geo Barents era impegnata in un'operazione di soccorso in acque internazionali. C'erano 87 persone in una barca alla deriva, tra loro oltre 50 minori e tanti bambini, tanti di appena pochi mesi. Durante l'operazione di soccorso la pattuglia libica si è avvicinata causando la caduta in acqua di oltre venti persone. Sono state tutte salvate dal team della Geo Barents e ora si trovano a bordo. Ma non sarebbero salve, se fossero state prese e riportate in Libia".
Alcune ore dopo, sempre in acque internazionali, la Geo Barents è arrivata troppo tardi e dei migranti sono stati intercettati e riportati in Libia. "Questo non è un caso isolato, la Guardia costiera libica effettua sistematicamente respingimenti, riportando le persone in Libia ogni giorno", ha aggiunto Fulvia Conte.
Anche la Sea Watch ha commentato l'accaduto, sottolineando che "nel Mediterraneo le persone preferiscono affogare, piuttosto che essere riportare in Libia". E ancora, si legge sugli account social: "Le 87 persone si trovavano su un gommone sovraffollato, e mentre la Geo Barents stava prestando loro soccorso la SSA si è avvicinata pericolosamente. Decine di persone in preda al panico hanno iniziato a gettarsi in acqua per sfuggire al respingimento".
Per poi concludere: "L'SSA è nota per intercettare le persone in mare, riportarle nei centri di detenzione libici, torturarle e ucciderle. Per il governo italiano la Libia rimane comunque un Paese affidabile, a cui fornire sempre più mezzi per riportare illegalmente in Libia chi tenta la traversata".