La Geo Barents in viaggio verso Bari, la Sea Eye si dirige a Ortona: “Serve un porto più vicino”
Nella notte sono sbarcate 288 persone, che viaggiavano a bordo sei diversi imbarcazioni, a Lampedusa. I migranti sono stati tutti soccorsi da motovedette della Guardia di Finanza e Guardia costiera: provengono da Eritrea, Sudan, Etiopia, Burkina Faso, Mali, Bangladesh e Costa d'Avorio. Hanno raccontato di essere partiti in parte da Sfax in Tunisia e da Zuara in Libia. Tutti i naufraghi sono stati portati all'hotspot di contrada Imbriacola, dove già ieri erano arrivate altre 130 persone in quattro sbarchi differenti.
Intanto la nave umanitaria Geo Barents è in viaggio verso Bari con 605 persone a bordo. I migranti erano su un peschereccio alla deriva nel Mediterraneo centrale. Tra loro ci sono anche 151 minori, di cui 20 bambini sotto i 13 anni. "I naufraghi hanno passato cinque giorni in mare in condizioni molto difficili. Ora hanno accesso a servizi di base come cibo, acqua, servizi igienici, vestiti puliti e kit per la pulizia, che sono essenziali per aiutarli a riprendersi e riacquistare la loro dignità", ha scritto la Ong Medici Senza Froniere, pubblicando una foto dal ponte della nave. E ancora: "Le persone soccorse potranno sbarcare a Bari, il porto assegnato dalle autorità italiane, ma ci vorranno almeno 40 ore di navigazione per la Geo Barents".
Intanto un'altra nave umanitaria, la Sea Eye, si sta dirigendo verso il porto di Ortona, in Abruzzo. A bordo ci sono 17 persone, tra cui 9 minori non accompagnati, che erano state segnalate ieri dal velivolo Colibri 2 di Pilotes volontaires. Erano su una piccola imbarcazione di legno in pericolo. "L'Italia ci ha assegnato il porto di Ortona il che significa che i migranti dovranno trascorrere altri quattro giorni in mare. Ci diano un porto più vicino", ha chiesto la Ong tedesca.
Della gestione dei flussi migratori è tornato a parlare oggi anche il ministro degli Esteri, Antonio Tajani. Che a un convegno organizzato dalla Luiss in collaborazione con Il Fatto Quotidiano, ha detto: "La vicenda migratoria non può essere solo un problema italiano. Senza un intervento complessivo la questione non si può risolvere. L'importante è che la Francia, che vive un momento di tensione interna sulla riforma delle pensioni, si renda conto che come paese fondatore dell'Ue non può rinchiudersi nel suo interesse nazionale, ma deve essere parte delle soluzioni complessive".