La Gelmini dopo le contestazioni: Sì al dialogo, ma i tagli…
Dopo le manifestazioni studentesche degli ultimi giorni contro i tagli alla scuola in cui gli studenti medi sono stati protagonisti di lunghi cortei al grido "Ora i conti li fate con noi!", si torna a parlare di tagli nell'istruzione pubblica. Il Ministro Mariastella Gelmini è stata intervistata dal quotidiano La Repubblica, in cui ha parlato dei tagli previsti ma anche dei futuri investimenti per l'educazione in Italia e delle sue recenti gaffe sul "tunnel dei neutrini" che sono state anche oggetto dell'attenzione degli utenti della nostra pagina satirica, Vaffanpage.
Le ultime contestazioni hanno portato in piazza 150.000 studenti (per gli organizzatori, 50.000 per le forze dell'ordine, secondo il solito walzer delle cifre che ogni manifestazione che si rispetti porta con se) che chiedevano a gran voce le dimissioni del Ministro Gelmini, la quale non ha replicato e dando prova di grande savoir faire ha affermato che le spiace aver perso il contatto con gli studenti e che è pronta ad ascoltare le ragioni di questi ultimi.
E' difficile per la Gelmini "governare coi tagli"
Il Ministro Gelmini ha affermato quanto sia difficile governare un Ministero "coi tagli", ma assicura che la difficoltà che attraversa oggi il sistema scolastico è dovuto sia agli sprechi passati, ma soprattutto dal momento di forte crisi economica che l'Italia vive. Ci garantisce che i tagli sono ormai finiti, e che anzi, Tremonti è più "disponibile" sulla possibilità di investire delle risorse nella ricerca universitaria, sottolineando come
nella legge di stabilità ci saranno 100 milioni per le borse di studio universitarie. Stiamo trovando 400 milioni per l'edilizia scolastica. Per gli atenei del Sud c'è un miliardo in ricerca
Il Ministro insiste sulla necessità di una meritocrazia tra gli insegnanti, "[…] i buoni docenti debbano essere pagati meglio di coloro che hanno solo scelto un impiego pubblico", ma tuttavia "Non riusciremo ad aumentare gli stipendi, ma vareremo un sistema di incentivi basato sui test Invalsi". Ricordiamo che il Ministero dell'Educazione non ha avuto fortuna in passato circa "test": su alcuni errori presenti nei testi per il concorso per i presidi ci fu una bagarre a travolgere il Ministero dell'Istruzione, e proprio in questi giorni la Gelmini torna a parlare di quegli errori, per i quali non riesce ancora a "capacitarsi", ma assicura: "La commissione che li ha prodotti non l'ho nominata io. Gli autori non saranno retribuiti e l'agenzia che li ha scelti sta valutando se chiedere i danni".
Pugno duro insomma, contro chi ha compiuto degli inequivocabili errori, dovuti certamente alla fretta (lungi da noi pensare ad errori dovuti dall'ignoranza). Una gaffe come quella del tunnel dei neutrini che ha irragionevolmente coinvolto la Gelmini ha comportato le dimissioni del suo portavoce. E proprio a proposito di questo spiacevole incidente, la Gelmini torna a discutere, affermando di essere stata "travolta dalla velocità di internet e dalla replica sbagliata: il secondo comunicato parlava di polemiche strumentali e non erano parole mie. Bastava chiedere scusa, e farci su un po' di ironia".
Insomma, la Gelmini ha confermato di aver visitato il Cern di Ginevra e di non aver visto alcun tunnel e che forse ironizzando (come abitudine di questo governo consiglia) la questione "tunnel dei neutrini" poteva risolversi prima. Per una gaffe del genere forse una smentita basterà, ma come la mettiamo per i tagli al settore scolastico? E le risorse impiegate per il Mezzogiorno, per le università ci sono davvero o nei prossimi giorni arriverà una smentita?