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La Francia vieta le tratte brevi in aereo se c’è il treno: ok dell’Ue, cosa può cambiare in Italia

L’Ue ha dato il via libera alla richiesta della Francia di vietare i voli aerei in alcune tratte brevi percorribili in treno, per risparmiare sulle emissioni di Co2. Il precedente in Europa può avere ricadute anche sugli altri Paesi.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Niente più aereo se c'è il treno. Almeno per le tratte brevi. La Francia ha chiesto e ottenuto di poter inserire questa nuova regola che, almeno per il momento, sarà limitata ad alcuni casi specifici. È servito però il via libera dell'Unione europea, che in un primo momento ha manifestato qualche riserva. La richiesta arrivata dalla Francia era la seguente: cancellare tre tratte aree di corto raggio per risparmiare sulle emissioni di Co2 e però, allo stesso tempo, fornire ai viaggiatori un servizio di trasporto ferroviario adeguato. Secondo Parigi questa novità potrà portare a un risparmio totale di circa 55mila tonnellate di emissioni di Co2. L'obiettivo, insomma, coincide con il grande tema lanciato dal nuovo corso della Commissione europea: la lotta al cambiamento climatico.

La decisione esecutiva è stata pubblicata nella Gazzetta europea lo scorso venerdì. Ma il percorso non è stato certo in discesa: il via libera è arrivato dopo che, nel dicembre nell'anno scorso, la Commissione aveva manifestato riserve sulla proposta iniziale da parte di Parigi. Il nodo erano le eventuali distorsioni nella concorrenza. Poi, però, l'esecutivo Ue ha dato l'ok con qualche condizione: a Commissione, infatti, ha spiegato che l'iniziativa della Francia non può comprendere altre tratte rispetto a quelle elencate nella decisione. Sono tre in tutto: Orly-Bordeaux, Orly-Nantes, Orly-Lione. "Gli effetti negativi di qualsiasi restrizione dei diritti di traffico sui cittadini e sulla connettività europei devono essere compensati dalla disponibilità di modi di trasporto alternativi a prezzi accessibili, che siano convenienti e più sostenibili", si legge nella decisione esecutiva.

Il via libera della Commissione Ue rappresenta un precedente a livello europeo, per quanto limitato a un Paese e a sole tre tratte. È una decisione storica e potrebbe avere delle ricadute anche in Italia. Ad esempio se Ferrovie dello Stato entrasse in Ita si potrebbero valutare a livello interno delle decisioni in merito. Poi c'è, ovviamente, la possibilità a livello esecutivo di procedere in tal senso: insomma, se il governo Meloni volesse seguire la linea della Francia – o qualsiasi altro esecutivo europeo – la strada, da oggi in poi, sarà senz'altro più semplice.

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