La Francia accoglierà i migranti della Ocean Viking, la nave è diretta al porto di Marsiglia
L'Ocean Viking si sta dirigendo verso la Francia, e la Sos Mediterranee (organizzazione a cui la nave fa riferimento) conferma di aver richiesto un porto sicuro al centro di coordinamento francese. Ocean Viking ha a bordo 234 persone migranti, che sono state soccorse in mare più di due settimane fa. Secondo fonti francesi di Ansa, il porto dedicato allo sbarco sarebbe quello di Marsiglia.
La nave è attesa "o nella notte fra mercoledì e giovedì o nella giornata di giovedì. Dipenderà da quando lascerà il sud del Mediterraneo", riporta l'agenzia di stampa italiana. "Lo sbarco a Marsiglia si svolgerà sotto la supervisione della Prefettura. Saranno fatti scendere tutti i migranti dalla nave e poi registrati come richiedenti asilo. Non ci sono restrizioni possibili, tutti hanno diritto di presentare la domanda di asilo. Ci stiamo preparando come se la nave dovesse arrivare nelle prossime ore"
Tra le persone a bordo della nave ci sono 15 donne e 55 minori, di cui 43 non accompagnati e il più piccolo ha tre anni. Diverse anche le condizioni di salute critiche, secondo quanto riporta l'organizzazione: 17 persone con necessità di una diagnosi accurata, tre che devono essere ospedalizzate, una con una polmonite che non risponde agli antibiotici.
Il vicepremier e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini commenta la notizia sui social: "Bene così. L'aria è cambiata". È la prima volta dall'inizio del conflitto tra governo e Ong che una nave di soccorso è costretta a viaggiare fino a un altro Paese, non seguendo quindi la regola del porto sicuro più vicino. Negli scorsi giorni, il governo francese aveva ricordato la necessità di rispettare il diritto internazionale. Il ministro dell'Interno francese, Gérald Darmanin, aveva detto di non avere "alcun dubbio" che l'Italia avrebbe accolto la Ocean Viking.
"Il diritto internazionale è molto chiaro: quando una barca chiede di accostare con dei naufraghi a bordo, è il porto più sicuro e più vicino che deve accoglierla. Nello specifico, l'Italia", aveva dichiarato il ministro. La segretaria di Stati agli Affari europei francese, Laurence Boone, ieri ha twittato di aver incontrato Raffaele Fitto, ministro italiano per gli Affari europei: "Ho sottolineato a necessità di applicare le regole del diritto internazionale riguardo le navi umanitarie, tra cui la Ocean Viking, e ho ricordato che la Francia è al fianco dell'Italia nel quadro del meccanismo di solidarietà europeo". Ora, dopo tre giorni di attesa nelle acque internazionali da parte della nave Ong e 18 giorni in mare dall'inizio dei soccorsi, la Francia sembrerebbe aver cambiato direzione.
Già dalla scorsa notte, la Ocean Viking ha cambiato la propria rotta e lasciato lo spazio di acque internazionali che si trova all'altezza del porto di Catania. Sta viaggiando in una direzione compatibile con il porto francese, circumnavigando l'estremità meridionale della Sicilia. "Dopo aver atteso così a lungo una risposta positiva alle molteplici richieste di un porto sicuro, i naufraghi stanno perdendo le ultime speranze", comunica la Ong Sos Mediterranee confermando di aver chiesto un porto sicuro alla Francia, dopo oltre 30 richieste di assegnazione di un porto sicuro rivolte a tutti i Centri di coordinamento del soccorso marittimo competenti.
"Alcuni sopravvissuti hanno iniziato a manifestare l’intenzione di buttarsi in mare per la disperazione. Di fronte al silenzio dell’Italia e a causa dell’eccezionalità della situazione, la Ocean Viking è costretta a richiedere un Porto sicuro alla Francia". Si prevede che la Ocean Viking arriverà nelle acque internazionali vicino alla Corsica "il 10 novembre. Questa soluzione estrema è il risultato di un fallimento gravissimo e drammatico di tutti gli Stati membri dell’Unione Europea e degli Stati associati", conclude Sos Mediterranee, "che non sono stati in grado di indicare un Porto sicuro alla nostra nave".
Intanto, restano bloccate nel porto di Catania le navi Humanity 1 (della Ong Sos Humanity) e Geo Barents (di Medici senza frontiere). Dei tre uomini saltati in mare dalla Geo Barents uno è stato evacuato per le gravi condizioni di salute. Sulla Humanity 1, invece, molti dei 35 migranti presenti hanno iniziato uno sciopero della fame e protestano per il divieto di scendere a terra. La nave Rise Above, che fa riferimento all'organizzazione Mission Lifeline, è stata invece fatta attraccare questa mattina al porto di Reggio Calabria: tutte le 89 persone trasportate sono state fatte sbarcare.