La formazione agli studenti italiani? La fa McDonald’s
Il Ministero dell'Istruzione ha siglato un accordo per l'alternanza scuola-lavoro con McDonald's, che metterà a disposizione nei 500 locali sparsi per tutto il territorio nazionale diecimila percorsi formativi rivolti ai ragazzi che frequentano l'ultimo triennio di scuola secondaria superiore. Insomma, gli studenti italiani si troveranno a dover effettuare le ore di tirocinio previste dal proprio percorso di studi e potranno finire per venire collocati in uno dei ristoranti di proprietà della celebre multinazionale americana. I ragazzi, stando al progetto formativo pubblicato sul sito del Ministero dell'Istruzione e di McDonald's, si troveranno quindi ad acquisire nel corso del tirocinio formativo competenze di accoglienza e relazione con il pubblico e di comunicazione interpersonale, considerate fondamentali nel mondo del lavoro.
Leggendo il documento pubblicato nel portale del Miur, si evince che gli studenti delle scuole superiori, attraverso il "training on the job", impareranno a relazionarsi con il cliente, lavorare in team, a soddisfare al meglio le esigenze dei clienti e, in particolare, acquisiranno competenze relative alla sicurezza alimentare, ai processi di approvvigionamento e preparazione degli alimenti, ai contratti di lavoro e alla supply chain in ambito alimentare. Come? Forse lavorando come "dipendenti" di McDonald's per qualche centinaio di ore all'anno, cucinando e servendo hamburger, McNuggets, McFlurry e chi più ne ha più ne metta.
McDonald’s non è la sola azienda scelta dal Miur per far parte del progetto formativo "I campioni dell'Alternanza", ma rientra in una rosa di 16 organizzazioni totali, aziende, ordini professionali e terzo settore – tra cui Bosch, Ibm, Coop, Zara, Accenture per fare qualche esempio – che metteranno a disposizione circa 27.000 esperienze di alternanza scuola-lavoro per l’anno scolastico 2016/17. "Queste esperienze di alternanza sono accomunate da tre fattori: un numero significativo di ragazzi coinvolti, esperienze di qualità in cui si uniscono momenti pratici ad attività formative e informative, e percorsi innovativi", si legge nelle schede informative del Ministero.
“Con questo progetto confermiamo il nostro impegno nei confronti dei giovani e la nostra vocazione come facilitatori dell’ingresso nel mondo del lavoro. Da sempre siamo un punto di riferimento per i giovani come luogo per il tempo libero. Negli ultimi anni lo siamo stati anche come possibile sbocco occupazionale, avendo assunto circa 4.500 giovani negli ultimi 5 anni. Per questo, è stato per noi naturale aderire a un progetto che investe nei giovani e che li aiuta a acquisire nuove competenze utili a trovare il loro spazio nella società”, ha dichiarato Stefano Dedola, Direttore Risorse Umane di McDonald’s Italia. Dunque, l'alternanza scuola lavoro offerta dai ristoranti della catena americana sarebbero una grande opportunità per gli studenti delle scuole superiori italiani.
Lo stesso ministro dell'Istruzione Stefania Giannini, si legge nel comunicato stampa pubblicato sul sito di McDonald's, plaude all'iniziativa e spiega: "Con la riforma abbiamo portato l’alternanza fuori dalla sperimentazione, trasformandola in una pratica strutturale per migliorare l’occupabilità dei nostri giovani e contrastare la disoccupazione e il fenomeno dei Neet. Dopo un primo anno di grande dinamismo, in cui non sono mancate le difficoltà tipiche delle fasi di attuazione, ora dobbiamo lavorare tutti insieme, come Sistema Paese, per innalzare sempre più i livelli di qualità dei percorsi attivati. Lo faremo a partire da iniziative come quella che lanciamo oggi, ‘I Campioni dell’Alternanza’”.
"Questo accordo con McDonald’s dimostra che l’esperienza dell’alternanza ha bisogno di un tagliando. Qualcuno mi deve spiegare che coerenza ci sarebbe tra il piano formativo di un liceo, di un tecnico e McDonald’s? Non mi risulta che vi sia chissà quale sistema di relazione nei loro ristoranti a parte la vendita dei panini. Si è perso il connotato didattico di questo aspetto della formazione; pur di trovare una collocazione ai ragazzi li si manda dal colosso americano", ha sottolineato Mimmo Pantaleo, segretario nazionale della Flc Cgil, che non vede di buon occhio questo tipo di offerte formative dirette ai ragazzi.
Che cos'è l'alternanza scuola-lavoro?
L'alternanza scuola-lavoro è un progetto formativo, divenuto obbligatorio con l'approvazione della legge Legge 107/2015 meglio conosciuta come la riforma "Buona Scuola", che prevede un numero di ore minimo di tirocini da effettuare durante l’ultimo triennio della scuola secondaria di II grado, nello specifico 200 ore negli ultimi 3 anni per gli studenti dei licei e 400 per i ragazzi che frequentano istituti tecnici e professionali. "Rispetto al tirocinio e allo stage, l’alternanza scuola lavoro è un percorso più strutturato e sistematico dotato di obbligatorietà, forte impegno organizzativo con un dispiego di esperienze all’interno di un triennio", si legge sul sito del Governo italiano. L'alternanza scuola lavoro, inoltre, così come prevede la legge delega sulla scuola in via di approvazione, dal 2018 diventerà fondamentale per la valutazione finale degli studenti impegnati nella maturità, contribuendo a formare la votazione dell'Esame di stato.