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La fiducia in Monti è al 57%: liberalizzazioni e proteste non lasciano il segno

Negli ultimi 20 giorni il gradimento del Presidente del Consiglio è salito di ben 5 punti percentuali. Stabile la fiducia nel governo (55%).
A cura di Alfonso Biondi
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Il Presidente del Consiglio

La fiducia in Mario Monti è al 57%, in crescita di ben 5 punti percentuali rispetto all'ultima rilevazione di Ipr marketing per Repubblica.it, quella del 7 gennaio. Il decreto sulle liberalizzazioni, le proteste di avvocati, farmacisti, tassisti, camionisti e di altre categorie non hanno quindi influito sul consenso dell'attuale Presidente del Consiglio, che risulta in piena ascesa. Dal 16 gennaio, giorno in cui Monti formò il suo governo, ad oggi la fiducia nei suoi confronti è aumentata del 2%. Il picco resta quel 62% incassato nella rilevazione del 1° dicembre (prima della manovra); il punto più basso, invece, il 52% del 7 gennaio (dopo la manovra).

FIDUCIA IN MONTI A SECONDA DEL PARTITO DI APPARTENENZA- Ben l'85% degli elettori del Terzo Polo ha fiducia in Mario Monti. La percentuale scende al 78% per gli elettori del Partito Democratico e al 60% per quelli dell'Italia dei Valori, partito che, da quanto s'è visto in Parlamento, non ha comunque un gran feeling con il governo. Se l'elettorato del Terzo Polo e del Pd fa segnare  percentuali altissime, la stessa cosa non può dirsi per l'altro partito che appoggia il governo del professore, il Pdl: ad aver fiducia nel professore, infatti, è solamente il 30% dei suoi elettori. Si tratta di una percentuale bassissima, superiore di solamente 2 punti percentuali al gradimento dell'elettorato leghista. Il Carroccio, però, sta all'opposizione, il Pdl no.

FIDUCIA NEI SINGOLI MINISTRI- Il gradimento del governo come entità collegiale è al 55%, stabile rispetto al 54% dell'ultima rilevazione. Per quanto riguarda la fiducia nei singoli Ministri, poi, a guidare la speciale classifica è il Ministro degli Interni Anna Maria Cancellieri che col suo 53% (-2% rispetto alla rilevazione dello scorso dicembre) precede il Ministro per la Cooperazione internazionale Andrea Riccardi (51%). Sul gradino più basso del podio troviamo il Ministro per i rapporti col Parlamento Piero Giarda, il Ministro per lo sviluppo economico Corrado Passera e il Ministro del lavoro Elsa Fornero, tutti col 50%. Da segnalare la brusca caduta della Fornero che, dalla rilevazione di dicembre, arretra di ben 8 punti percentuali. La rilevazione di Ipr marketing ha riguardato solamente i Ministri il cui livello di conoscenza da parte dell'elettorato è parso accettabile.

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