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La fase due in estate: vacanze con nuove regole, accessi limitati a spiagge e no a campi estivi

La fase due dell’emergenza Coronavirus riguarderà anche le vacanze estive degli italiani. Le regole da rispettare saranno molte, soprattutto in spiaggia, dove bisognerà rispettare il distanziamento sociale anche tra gli ombrelloni. Altro tema è quello dei centri estivi per i bambini, che difficilmente potranno essere riaperti.
A cura di Stefano Rizzuti
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Le regole per le vacanze estive ancora non ci sono. Le certezze sono poche e il dpcm firmato dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, non contiene indicazioni specifiche relative a ciò che avverrà per il settore del turismo in estate. Come saranno, quindi, le vacanze estive degli italiani? Le incognite sulla fase due sono ancora tante e uno dei punti più delicati è quello riguardante i bambini, che probabilmente non potranno usufruire dei campi estivi e che potrebbero non riuscire ad andare facilmente al mare o in altri luoghi per giocare con i loro amici.

La fase due per le vacanze estive

La prima rassicurazione arriva dalle Faq del governo: per chi abita vicino al mare è possibile anche farsi un bagno, purché le distanze da percorrere siano minime. Così come è possibile farsi una passeggiata nel verde se si abita in montagna. I viaggi quest’estate saranno soprattutto con mezzi privati, con pochissimi treni, zero aerei e quasi certamente nessuno spostamento all’estero. Uno degli obiettivi potrebbe essere quello di incentivare il turismo di prossimità, ovvero località turistiche vicine alla propria residenza, che non siano solo sul mare ma anche in montagna e nei borghi. C’è, poi, l’incognita delle seconde case: chi ha una seconda abitazione vacanziera potrà andarci? Difficile, al momento, che venga consentito lo spostamento fuori Regione, più probabile all’interno della stessa Regione. Ma ancora non ci sono regole chiare a riguardo.

Fase due, le regole per le vacanze in spiaggia

Uno dei nodi da sciogliere è quello dell’accesso alle spiagge. Andare al mare, quest’estate, non sarà semplice. Primo limite è quello del distanziamento sociale: si dovrà lasciare molto spazio tra gli ombrelloni in spiaggia, anche se ancora non è stato quantificato questo limite. Gli ingressi agli stabilimenti potrebbero essere contingentati, forse con prenotazioni preventive da fare online per accedere alla spiaggia. Potrebbe essere limitati anche gli ingressi alla spiaggia libera. E potrebbero essere ridotti tutti gli spazi dedicati a giochi, campi sportivi e altro presenti sulla spiaggia, in modo da avere più possibilità di inserire ombrelloni a distanza di sicurezza. Gli stabilimenti dovranno procedere con una sanificazione quotidiana. Mentre viene esclusa un’ipotesi circolata nei primi giorni, quella del plexiglass per separare gli ombrelloni.

Il bonus vacanze

Il governo vuole incentivare gli italiani ad andare in vacanza, anche nel tentativo di sostenere il settore del turismo, tra i più colpiti dall’emergenza Coronavirus. L’ipotesi allo studio è quella di un bonus vacanze, ovvero un sostegno diretto che potrebbe essere rivolto alle persone con figli a carico e con un reddito medio-basso. Il voucher andrebbe speso in alberghi e strutture italiane. Un’altra idea è quella di una detrazione fiscale sulle spese effettuate nel 2020 per soggiorni di almeno tre notti, con una cifra massima detraibile intorno ai 300 euro. In più si potrebbe pensare a qualche incentivo diretto anche per le aziende, che probabilmente saranno costrette a ingenti spese per garantire la massima sicurezza all’interno delle strutture balneari e ricettive.

Fase due vacanze, l’enigma dei centri estivi

Uno dei problemi principali, una volta riaperti gli uffici e le aziende, riguarderà i genitori che non sapranno come fare a tenere i loro figli più piccoli in casa senza nessuno che badi a loro. Proprio per questo motivo il ministro Elena Bonetti sottolinea l’importanza dei centri estivi, che vorrebbe riaprire – con regole di sicurezza – per aiutare almeno chi ha figli tra 0 e 6 anni. Ma l’apertura di centri estivi e oratori viene categoricamente esclusa dalla comunità scientifica, come dimostrano le parole del presidente del Consiglio superiore di Sanità, Franco Locatelli: “Centri estivi? Scordiamoceli, come si fa a garantire il distanziamento dei bambini?”. Di opinione simile anche Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto superiore di sanità: “Ad oggi non ci sono le condizioni per pensare di riaprire i centri estivi quest’estate. Poi vediamo come evolvono i dati”.

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