La Farnesina ha convocato l’ambasciatore russo Razov: “È iniziativa coordinata con Ue”
L'ambasciatore russo in Italia, Sergey Razov, è stato convocato domani pomeriggio alla Farnesina. Lo ha confermato il ministero degli Esteri, sottolineando che si tratta di un'azione coordinata nell'ambito dell'Unione europea. La convocazione arriva il giorno dopo la chiusura dei rubinetti di gas all'Italia e alcuni giorni dopo i referendum con cui Vladimir Putin ha annunciato l'annessione (non riconosciuta dalla comunità internazionale) di quattro regioni, Donetsk, Lugansk, Kherson e Zaporizhzhia.
Insomma, mentre il conflitto iniziato con l'invasione dell'Ucraina da parte della Russia continua a peggiorare, nel resto d'Europa i flussi di gas si stanno fermando. Questo il contesto in cui è stato convocato l'ambasciatore russo.
Il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani ha spiegato che la convocazione è arrivata anche "per chiarire la situazione dei sabotaggi del North Stream". Su Twitter Antonio Tajani, coordinatore nazionale di Forza Italia, invece ha scritto: "Bene il ministero degli Esteri che ha convocato l'ambasciatore russo in Italia. Noi siamo parte della Nato e se c'è un'allerta nucleare è giusto che il rappresentante della Russia in Italia ci dia spiegazioni. Anche sul loro coinvolgimento riguardo il sabotaggio di Nord Stream".
Nelle ultime settimane il mondo intero ha assistito a un'escalation del conflitto. E, da parte di Mosca, è tornato il riferimento all'utilizzo di armi nucleari. Dopo il ritiro dalle truppe russe dalla città di Lyman, anche il leader ceceno Ramzan Kadyrov ha spinto il Cremlino a ricorrere alle armi atomiche.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, da parte sua, dopo la presa di Lyman ha invece avvertito: "Finché non risolvete tutti il problema con colui che ha iniziato tutto, colui che ha iniziato questa guerra insensata della Russia contro l'Ucraina, sarete uccisi uno per uno, facendo da capri espiatori. Il Cremlino non ammetterà che questa guerra sia un errore storico per la Russia".
La Farnesina aveva già convocato l'ambasciatore Razov presso il ministero lo scorso giugno, quando la portavoce del ministero degli Esteri russo aveva accusato il nostro Paese di fare disinformazione ai danni di Mosca. In quell'occasione, Luigi Di Maio aveva commentato: "In Russia è vietato parlare di guerra, mentre vengono censurate le immagini terrificanti di civili ucraini uccisi dalle bombe russe. I nostri mezzi d’informazione non possono prendere lezioni di giornalismo dalla Russia, né tantomeno ricevere minacce".