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Il caso Cospito

La Direzione nazionale antimafia scrive al ministro Nordio: “Cospito può lasciare il 41bis”

Il parere della Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo sul caso di Cospito sarebbe arrivato al ministro della Giustizia alcuni giorni fa. L’anarchico potrebbe tornare al regime di alta sicurezza, con i dovuti controlli, e non sarebbe strettamente necessario mantenere il regime di 41bis.
A cura di Luca Pons
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La relazione del Gom – Gruppo operativo mobile, nucleo della polizia penitenziaria – su Alfredo Cospito non racconta solo alcuni dialoghi tra l'anarchico 55enne e i boss mafiosi detenuti insieme a lui. Nelle carte si descrive anche perché Cospito abbia scelto di indire uno sciopero della fame per protestare contro il regime di 41bis, e come si sia preparato a farlo.

Secondo quanto riportato dal Fatto quotidiano, la nota è stata inviata dal generale Mauro D'Amico su richiesta della segreteria generale del Dap, il Dipartimento di amministrazione penitenziaria. La relazione, mandata al sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro, è lo stesso documento che il deputato di Fratelli d'Italia Giovanni Donzelli ha poi divulgato alla Camera per attaccare alcuni parlamentari del Partito democratico che erano andati a trovare Cospito in carcere. Ieri il ministro Nordio ha chiarito la questione, e nel frattempo è emerso il parere della Direzione nazionale antimafia su Alfredo Cospito: per la Dna, potrebbe lasciare il 41bis.

Oggi, intanto, è emerso che Cospito ha fatto avere al Dap una dichiarazione e ha espresso la volontà che non si proceda all'alimentazione forzata, se le sue condizioni dovessero peggiorare al punto da non essere più cosciente. Secondo quanto riportato da fonti di stampa, è la prima volta che al carcere di Opera a Milano si verifica una situazione simile, quindi se Cospito dovesse effettivamente perdere conoscenza si dovrà approfondire dal punto di vista giuridico.

La Direzione nazionale antimafia apre: "Cospito può lasciare il 41bis"

Le conversazioni di Cospito sono contenute nelle carte che, come detto, il deputato Giovanni Donzelli ha citato direttamente alla Camera. Ieri il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, è intervenuto sulla questione ‘salvando' Donzelli e il sottosegretario Delmastro: la relazione era "non coperta da segreto. Non risultano apposizioni formali di segretezza e neppure ulteriori diverse classificazioni sulla scheda", ha scritto Nordio in una nota.

Il ministro finora è stato chiaro sul fatto che non intende revocare il regime di 41bis per Cospito. La procura di Torino ieri ha fatto avere il suo parere, e a sua volta si è detta contraria alla revoca. La Direzione nazionale antimafia (Dna), invece, è stata più aperta: Cospito può restare al 41-bis oppure tornare al regime di alta sicurezza, con le dovute cautele. La decisione di applicare il 41bis inizialmente, presa nel maggio 2022 dalla ministra Cartabia, è stata corretta, ha ribadito la Dna. Viste le nuove circostanze – tra cui una sentenza del Tribunale di Roma che ha assolto alcuni anarchici sottolineando che non era possibile rintracciare alcuna direttiva fornita loro da Cospito dal carcere – si può però valutare un cambiamento. Il parere della Dna, insomma, non dà un'indicazione netta ma non esclude la revoca del 41bis. Anche la Corte di Cassazione si deve esprimere sulla materia: l'udienza è stata anticipata al 24 febbraio.

Le carte che raccontano come Cospito si è preparato allo sciopero della fame

La relazione del Gom ricostruisce il periodo in cui Alfredo Cospito si è trovato nel carcere di Sassari. Al suo arrivo nella struttura pesava 120 chili, si legge, cosa che ha contribuito a rendere fattibile uno sciopero della fame – l'anarchico non mangia da 106 giorni e ha perso oltre 45 chili da quando ha iniziato la sua protesta. Secondo quanto riportato dalla polizia penitenziaria, Cospito inizialmente non sapeva cosa comportasse il regime carcerario del 41bis. Una volta scoperto che avrebbe potuto avere un colloquio con i familiari solo una volta al mese, peraltro dietro a un vetro, e che la sua corrispondenza sarebbe stata controllata, ha annunciato lo sciopero della fame.

Una scelta che Cospito non ha fatto con leggerezza. Il documento riporta anche l'acquisto di integratori alimentari e di altri prodotti, che il detenuto avrebbe fatto per "prepararsi" allo sciopero della fame. L'anarchico ha continuato ad assumere integratori nel corso del suo sciopero fino al 31 gennaio, quando il suo legale, Flavio Rossi Albertini, ha annunciato che avrebbe interrotto anche questa pratica. Ai medici che l'hanno visitato, e che hanno certificato più volte la sua necessità di monitoraggio sanitario, Cospito avrebbe detto di "non avere bisogno di farmaci", e di voler proseguire lo sciopero "il più a lungo possibile".

L'uomo avrebbe mostrato una certa consapevolezza: "So fino a che punto posso arrivare, fino a dove posso spingermi, e so qual è il peso sotto il quale non posso scendere", avrebbe detto secondo la relazione. Una convinzione poi ribadita anche nella conversazione con Francesco Di Maio, boss dei Casalesi, al quale avrebbe detto che  "per fare lo sciopero della fame bisogna essere in salute". Ora il suo avvocato ha ribadito che Cospito è "assolutamente determinato ad andare avanti", pur sapendo "che tutto questo lo porterà a conseguenze irreparabili".

L'intervento al Parlamento europeo: "Salvate Cospito, il 41bis va revocato"

Al Parlamento europeo, anche l'eurodeputata irlandese Clare Daly, del gruppo della Sinistra, ha parlato della questione di Cospito: "Alfredo Cospito, anarchico italiano, è da 105 giorni in sciopero della fame contro il regime penitenziario 41bis. Un regime di detenzione che autorizza la violazione di diritti umani: niente telefonate, nessun contatto con alti detenuti, al chiuso per 22 ore al giorno, con una sola visita al mese. Un regime carcerario condannato dalla Corte europea dei diritti umani per l'infrazione di due dei suoi articoli", ha detto Daly.

"Eppure – ha continuato – questo regime continua a esistere, in uno Stato membro dell'Unione europea, senza essere messo in discussione dalle nostre cosiddette democrazie. Alfredo ha perso più di 40 chili, i suoi livelli di potassio sono crollati: morirà, se non si interviene. Il ministro della Giustizia deve decidere sulla revoca del 41bis entro il 12 febbraio, ma ha detto che lascerà la decisione alle autorità giudiziarie. Questa è una sentenza di morte: ad Alfredo non rimane tutto questo tempo".

La deputata ha chiesto un intervento dell'Ue: "L'Unione europea resterà in silenzio? Questa è una questione di diritti umani. Oltre 200 esperti di diritto e avvocati hanno condannato questo regime. Il 41bis deve essere revocato. Salvate Alfredo Cospito".

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