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Taglio delle spese militari

La Difesa pensa a nuove spese militari, dopo gli F35 ora i carri armati

Secondo alcune rivelazioni la Difesa starebbe approntando un nuovo piano di ammodernamento dei mezzi pesanti dell’Esercito e si prepara a stanziare nuovi fondi per la costruzione di un semovente di ultima generazione.
A cura di Antonio Palma
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Secondo alcune rivelazioni la Difesa starebbe approntando un nuovo piano di ammodernamento dei mezzi pesanti dell'Esercito e si prepara a stanziare nuovi fondi per la costruzione di un semovente di ultima generazione.
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Non bastavano le polemiche sulle spese militari e il dibattito sulla necessità dell'acquisto dei caccia F-35 da parte dell'aeronautica, ora la Difesa sarebbe pronta a nuovi esborsi per rimodernare il parco mezzi con l'acquisto di nuovi carri armati. Secondo quanto rivela l'Espresso, nei futuri programmi per l'Esercito italiano sarebbe previsto l'utilizzo di un moderno modello di carro armato tutto nuovo, il cui prototipo è già stato realizzato e in parte mostrato al pubblico. Il mezzo, un semovente pesante con una potenza di fuoco notevole, è un'evoluzione di un precedente mezzo già in dotazione ad alcuni reparti dell'Esercito, ed ha trovato molto apprezzamento tra i generali che ne hanno approvato la costruzione. I nuovi stanziamenti per gli acquisti saranno presentati nel nuovo bilancio della Difesa e inseriti nelle più ampie misure per aumentare la sicurezza dei nostri militari sui teatri di guerra internazionali quali l'Afghanistan. Il veicolo, infatti, equipaggiato con strumentazione di ultima generazione, risponderebbe alle nuove esigenze delle Forze Armate di un veicolo potente come capacità di fuoco, ma allo stesso tempo veloce sui nuovi teatri di guerra.

UNA SPESA UTILE? – La parte superiore del veicolo è già stata mostrata in occasione della parata per la festa della Repubblica, ma il mezzo dovrà ancora essere completato con uno scafo all'avanguardia e la società mista Iveco e Oto Melara si prepara a dare il via all'assemblaggio dei mezzi. Il problema di questi mezzi pesanti è che ricordano ben altre guerre quando i grossi carri armati avevano un loro senso, ma che invece oggi hanno fortunatamente poco spazio nei conflitti in cui è impegnata l'Italia. Ne da un esempio l'acquisto dei 70 cingolati Pzh 2000 effettuato pochi anni fa, che si è rivelato un vero spreco, perché i veicoli realizzati su licenza tedesca dalla stessa Oto Melara, non sono stati mai utilizzati, e in più richiedono una manutenzione molto costosa. Certamente il nuovo progetto va più nell'ottica delle esigenze delle Forze Armate, speriamo solo che in un periodo di crisi dove si parla di tagli anche al numero di militari, l'ordinativo della Difesa sia lo stretto indispensabile per la sicurezza dei soldati.

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