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La deputata Pd Maria Grazia Laganà condannata per truffa e falso

La vedova dell’ex vicepresidente del Consiglio regionale calabrese, Francesco Fortugno, è stata condannata per una vicenda di appalti e forniture sanitarie avvenuta quando ricopriva il ruolo di vicedirettore dell’Azienda sanitaria di Locri.
A cura di Antonio Palma
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La deputata Pd Maria Grazia Laganà condannata per truffa e falso

Il Tribunale di Locri ha condannato a due anni di reclusione con sospensione della pena la deputata del Pd Maria Grazia Laganà con le accuse di truffa, falso ed abuso d'ufficio. I fatti risalgono all'estate del 2005 quando la vedova dell'allora vicepresidente del Consiglio regionale calabrese, Francesco Fortugno, ucciso poco dopo, ricopriva la carica di vicedirettore dell’Azienda sanitaria locale. L'indagine della Guardia di Finanza fu avviata a seguito della relazione redatta dal suo successore, il prefetto Paola Basilone, nominata commissario straordinario dell’Asl di Locri dopo lo scioglimento dell’Azienda disposto all'indomani dell'omicidio di Fortugno. Per i giudici la Laganà è responsabile di una truffa ai danni dell'ente sanitario per alcune forniture di materiali assegnati senza regolare appalto. La diretta interessata ha sempre negato ogni addebito smentendo le dichiarazioni di diversi testimoni che la accusano di aver fatto pressione per assegnare la fornitura ad un'azienda di sua conoscenza .

Laganà annuncia le dimissioni dal Pd – Nella stessa inchiesta erano accusati anche l'ex dirigente dell'Asl di Locri, Maurizio Marchese, e Pasquale Rappoccio ex titolare della Medinex, la ditta fornitrice di materiale sanitario che avrebbe beneficiato degli acquisti. Per entrambi la condanna è ad un anno e quattro mesi,  mentre sono stati assolti altri due ex dirigenti dell'Asl di Locri, Albina Micheletti e Nunzio Papa. Pene quindi lievi rispetto a quelle richieste dal Pm Giuseppe Adornato, che chiedeva una condannai a tre anni di reclusione per la deputata e a due anni per Marchese e Rappoccio. La Laganà, che resta comunque a piede libero perché l'esecuzione della pena è sospesa, ha annunciato le sue dimissioni da ogni incarico nel Partito Democratico. "Reputo doveroso autosospendermi da ogni incarico di partito, dal gruppo parlamentare e anche da iscritta del Partito Democratico per evitare qualsiasi speculazione politica ulteriore e per avere ampia possibilità di difendere la mia rettitudine e la mia trasparenza professionale ed umana ancor prima che politica" ha scritto in una nota la parlamentare.

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