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La cultura è futuro: perché è giusto opporsi in tutti i modi alla cancellazione del bonus 18app

“A farci tagliare il futuro non ci stiamo. Faremo le barricate per difendere la 18app, dall’ostruzionismo parlamentare fino alle mobilitazioni nelle università e nei licei”: Fanpage.it pubblica una lettera aperta di Luca Di Egidio, 27 anni, consigliere del Municipio VII di Roma Capitale ed esponente di Azione – Italia Viva.
A cura di Redazione
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Pubblichiamo una lettera aperta di Luca Di Egidio, consigliere del Municipio VII di Roma Capitale ed esponente di Azione – Italia Viva. 

Un emendamento di Fratelli d’Italia – il partito di Giorgia Meloni – vuole cancellare la 18app, il bonus cultura di 500 euro introdotto dal governo Renzi nel 2016 che ha permesso a tantissimi di noi giovani di comprare libri, frequentare cinema, musei, teatri, concerti ed eventi culturali. Un errore gravissimo. Un tentativo vergognoso di tagliare sul nostro futuro. Un autogol su una misura efficace che ha funzionato – aumentando la spesa in cultura – e che ci hanno copiato in tutta Europa. Per una volta che è l’Italia ad essere un modello per la Francia, la Germania, la Spagna cosa fa la destra? Si mette a lavoro per abolirla. Semplicemente folle!

Il fatto che non capiscano l’importanza di questo investimento sul nostro futuro è la prova più evidente di quanto sia enorme lo scollamento di questa maggioranza dalla realtà. I numeri altissimi dei beneficiari delle ultime 5 edizioni della 18app e le cifre incredibili della spesa in cultura dovrebbero portare il governo a difendere con le unghie questo strumento. Altroché cancellarlo.

Mi ricordo i tragici mesi degli attentati del Bataclan. Avevo 20 anni. Vedevo quelle immagini in televisione e ho ben impresse nella mia mente le parole dell'allora presidente del Consiglio, Matteo Renzi, che – come sempre andando controcorrente, mentre tutti parlavano di armi e spese militari – diceva: fermi tutti, per ogni euro speso in sicurezza, deve esserci un euro speso in cultura. 1 euro in sicurezza, 1 euro in cultura. Una visione giusta e prospettica della società perché è proprio dove non c’è cultura che avanza la sofferenza e il disagio sociale. Ed è proprio lì che aumentano i focolai degli estremismi e della rabbia sociale.

È per tutte queste ragioni che bisogna reagire. Non molliamo di un centimetro e chiediamo alla presidente Meloni di fermare la cancellazione della 18app. A farci tagliare il futuro non ci stiamo. Faremo le barricate per difendere la 18app, dall’ostruzionismo parlamentare fino alle mobilitazioni nelle università e nei licei. Perché? Perché la cultura è il nostro futuro. E il nostro futuro non si tocca.

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