News su migranti e sbarchi in Italia

La crisi migranti spacca il governo Meloni, Tajani: “La Lega sbaglia, diplomazia non ha fallito”

Nuovo record di sbarchi a Lampedusa, e la crisi migranti riaccende le tensioni all’interno del governo Meloni: la Lega oggi ha attaccato da più parti la linea diplomatica seguita finora dalla presidente del Consiglio, chiedendo di più e subito. Il ministro degli Esteri Tajani ha risposto: “Bisogna conoscere bene le cose prima di dare giudizi”.
A cura di Luca Pons
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Giornata dura per il governo Meloni: il numero record di sbarchi a Lampedusa ha messo in crisi il sistema di accoglienza dell'isola e ha accentuato i malumori interni alla maggioranza. Dopo le dichiarazioni eclatanti di Matteo Salvini, che ieri ha parlato di un "atto di guerra" nei confronti dell'Italia, oggi la Lega ha apertamente attaccato la linea di Giorgia Meloni sulla gestione dei migranti. "Bisogna tornare a fare ciò che faceva Salvini quando era ministro dell'Interno", ha detto il vicesegretario leghista Andrea Crippa. "A occhio la via diplomatica non sta funzionando, non ha portato a niente".

L'attuale crisi ha radici lontane, e il governo finora ha scelto di affrontare il tema migranti puntando sui rapporti diplomatici con i Paesi di partenza e di transito delle persone che attraversano il Mediterraneo, come Tunisia e Libia. Messo di fronte alle parole di Crippa, Antonio Tajani ha risposto con durezza: "Il ministro degli Esteri sono io".

Tajani: "Diplomazia fallita secondo la Lega? Bisogna informarsi prima di parlare"

"Mi pare che sia l'esatto contrario", ha poi aggiunto il leader di Forza Italia intercettato dai cronisti. "Noi stiamo lavorando da questo punto di vista" e quindi la via diplomatica non è da cestinare, anzi. "Bisogna conoscere bene le cose prima di dare giudizi", ha poi contrattaccato il ministro degli Esteri, prima di ammorbidire: "Però sono opinioni personali".

Tajani ha poi glissato sulle parole di Matteo Salvini riguardo al presunto atto di guerra: "Io non devo commentare le dichiarazioni di tutti", si è limitato a dire. "È la sua opinione, ognuno ha la sua".

Romeo (Lega): "Bisogna fare di più e subito, presto un nuovo decreto Sicurezza"

Dall'altra parte, la Lega non ha fatto mancare un altro attacco, questa volta tramite il capogruppo al Senato Massimiliano Romeo: "È chiaro che tutti questi migranti che stanno arrivando, nonostante gli sforzi che si sono fatti sul fronte diplomatico, ci inducono a pensare che occorra fare di più", ha detto ai giornalisti davanti a Palazzo Madama.

"Stiamo lavorando a un nuovo decreto Sicurezza, che contenga delle norme che possano ulteriormente contrastare questo fenomeno. Quindi contiamo di portarlo [in Consiglio dei ministri, ndr] al più presto". Romeo comunque ha specificato che la scelta da parte di Meloni di puntare sulla diplomazia con la Tunisia, coinvolgendo anche l'Unione europea, non è stato un vero e proprio "errore": "Un errore no. Gli accordi bilaterali e il fatto di portare l'Unione europea a parlare di aiuti e di sostegno direttamente con la Tunisia per la prima volta…è una strategia che può pagare. Ma chiaramente ci vuole un po' di tempo".

Questa è la linea della Lega, che dopo l'attacco più aperto di Crippa punta quindi sul fatto che per la linea diplomatica serve troppo tempo. "Soprattutto perché poi l'Italia la sua parte l'ha fatta, invece l'Unione europea latita nonostante le promesse che sono state messe in evidenza", ha sottolineato Romeo. "Quindi ci auguriamo che ci sia da una parte questa strategia – e ci vorrà ancora un po' di tempo – e dall'altra qualche misura che vogliamo mettere in campo subito nel prossimo decreto".

Sui contenuti del decreto Sicurezza ci sono delle indicazioni: "Vanno rafforzati i pattugliamenti congiunti con la Tunisia e con la Libia, vanno facilitati i rimpatri per quegli immigranti che si macchiano di violenze e di reati. E poi c'è il tema dei minori: il fatto che questi si dichiarano tutti minori va approfondito, va cambiata la norma", ha detto Romeo.

Salvini: "Difenderemo i nostri confini, non possiamo accogliere mezza Africa"

Dopo aver parlato di "atto di guerra" nella giornata di ieri, il ministro dei Trasporti Matteo Salvini ha rilanciato oggi, intervenendo a Caltanissetta per la prima festa della Lega in Sicilia. Confermando di aver scelto una linea dura sul tema migranti, per distinguersi dall'approccio diplomatico di Fratelli d'Italia, il leader del Carroccio è tornato sull'aumento degli sbarchi parlando questa volta di una "regia criminale", di "qualcosa di organizzato, i cui proventi economici finiscono alla malavita".

Salvini ha smentito che ci siano tensioni interne all'esecutivo: "Giorgia ha fatto un lavoro eccezionale a livello internazionale, ma se Berlino e Parigi voltano le spalle possiamo fare poco. Stiamo lavorando come governo tutti insieme, senza nessuna differenziazione e nel rispetto del lavoro gli uni degli altri per un nuovo decreto Sicurezza".

Poi però il leader del Carroccio è tornato all'approccio aggressivo che distingueva anche Giorgia Meloni prima che salisse alla guida del governo, e ha aggiunto: "Visto che l'Europa è clamorosamente assente, lontana, distratta, ignorante e sorda, dovremo muoverci per conto nostro e difendere le frontiere per conto nostro: perché Lampedusa e la Sicilia non possono accogliere mezzo Continente africano".

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