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La crisi di governo è più lontana, Italia Viva canta vittoria: “Conte ha ceduto sulla governance”

Dopo due ore di vertice tra Conte e la delegazione di Italia Viva, sembra scongiurata la possibilità di una crisi di governo subito dopo l’approvazione della legge di bilancio. Da Palazzo Chigi fanno sapere che la delegazione renziana produrrà un documento di supporto alla gestione dei fondi del Recovery Fund, mentre Bellanova canta vittoria: “La norma sulla governance non c’è più”.
A cura di Redazione
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Dopo due ore di confronto serrato con la delegazione di Italia Viva, orfana del suo leader Matteo Renzi, sembra più salda la posizione di Giuseppe Conte, la cui permanenza a Palazzo Chigi era finita in discussione dopo la rottura con la componente renziana. Come noto, la frattura interna alla maggioranza si era aperta in seguito alla proposta di Conte di costituire una cabina di regia e una struttura “parallela” per gestire i circa 200 miliardi del Recovery Fund che spetteranno all’Italia. L’idea aveva trovato la ferma contrarietà di Matteo Renzi e della delegazione di Italia Viva, che aveva paventato anche la possibilità di dimissioni dall’esecutivo di Teresa Bellanova ed Elena Bonetti. Successivamente, il capogruppo Ettore Rosato aveva parlato di fine del rapporto di fiducia fra IV e Conte, lasciando intendere che la rottura fosse imminente.

Dopo una serie di rinvii, invece, il vertice odierno sembra aver allontanato lo spettro della crisi e rasserenato il clima interno alla maggioranza, nonostante permangano distanze di merito e metodo tra i renziani e la Presidenza del Consiglio. Se da Palazzo Chigi fanno sapere che la delegazione di Italia Viva ha chiesto un paio di giorni per studiare i documenti e produrre una proposta organica da sottoporre a Conte, Teresa Bellanova riconosce la positività dell’incontro odierno. “Finalmente il Presidente del Consiglio ha preso atto che le proposte di IV sono positive”, spiega la ministra ai giornalisti, aggiungendo un particolare decisivo: “È scomparsa la questione della governance, che si voleva portare in legge di bilancio con un emendamento. Ora quella parte non c’è più”.

Italia Viva, dunque, presenterà un proprio documento e chiederà nuovamente che si faccia ricorso al MES per le spese sanitarie: “Nel documento che ci è stato consegnato ieri sera ci sono solo 9 miliardi per la sanità e ne servirebbero molti di più. Perché non usare i 37 miliardi del MES che hanno meno condizionali dei fondi del NextGenUE? Non possiamo pensare di risolvere tutto con i bonus e la cassa integrazione, a meno di non trovarsi a marzo con milioni di disoccupati. Servono politiche strutturali, altrimenti non usciremo mai dall'emergenza sociale ed economica".

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