La Corte dei Conti avverte il governo: “Sistema sanitario in grave crisi, servono subito investimenti”
Il sistema sanitario, "dopo aver sostenuto uno sforzo corale per limitare gli effetti della pandemia, soffre di una profonda crisi sistemica accentuata dalla fuga del personale sanitario, non adeguatamente remunerato, cui si deve rispondere con decisioni ed investimenti non più rinviabili, nei campi dell'organizzazione, delle strutture, della formazione e delle retribuzioni, al fine di garantire effettività al diritto alla salute". È quanto emerge dalla requisitoria del Procuratore generale della Corte dei Conti, Pio Silvestri, sul rendiconto generale dello Stato 2023.
Tra i principali problemi che affliggono il Servizio sanitario nazionale, c'è quello delle lunghe liste di attesa per visite mediche e controlli. "Ritengo che siano necessari ulteriori interventi", ribadisce Silvestri. Ma l'allarme lanciato dalla Corte dei Conti non riguarda solo la sanità.
Un altro tema, infatti, è quello dell'evasione diffusa che "ancora caratterizza la situazione italiana". Secondo il presidente di coordinamento delle Sezioni riunite in sede di controllo, Enrico Flaccadoro, alle banche dati tributarie "dovrebbe essere affiancata una maggiore frequenza dei controlli, non limitati alle posizioni rilevanti ma caratterizzati da un'azione più estesa, necessaria per contrastare il fenomeno dell'evasione".
Un altro aspetto preoccupante emerge dalla valutazione della gestione dei fondi dell'Unione europea. "Una rilevante chiave di lettura è offerta dall'andamento delle irregolarità e delle frodi, per le quali il leggero decremento generale degli importi segnalati non incide sulla dimensione elevata delle violazioni riscontrate nel nostro Paese rispetto ai livelli delle altre nazioni". In altre parole, il numero di frodi denunciate in Italia nell'ambito del NextGeneration Eu risulterebbe il più alto in Europa. "Su 206 indagini, ben 179 hanno riguardato l'Italia, mostrando come nel nostro Paese si sia determinata una rapida propensione all'utilizzo illecito di tali erogazioni, con una dimensione del fenomeno significativamente superiore a quanto avvenuto in altri Stati", prosegue.
Infine, un'ultima bacchettata al governo italiano riguarda l'ormai annosa questione delle concessioni demaniali. La situazione "necessita di una disciplina quadro in linea con il rispetto delle prescrizioni europee delle decisioni degli organi giudiziari nazionali", afferma il Procuratore generale. "La disciplina del nuovo codice dei contratti – aggiunge – potrebbe soccorrere per definire il sistema di affidamento delle nuove concessioni, attraverso gara pubblica, per garantire un gettito corrispondente al valore del bene, ed almeno limitare le possibilità di infiltrazione della criminalità organizzata in un settore che offre ampi margini per il riciclaggio dei proventi dei traffici illeciti".
Furfaro (Pd): "Sanità pubblica al collasso, ce lo dice anche la Corte dei Conti"
"La sanità pubblica è al collasso, anche la Corte dei conti dice che servono investimenti non più rinviabili, per questo è una vergogna che il governo Meloni abbia bocciato la legge Schlein che investiva risorse nella sanità e sbloccava le assunzioni. Preferiscono e favoriscono la sanità privata e lo hanno dimostrato ancora una volta", ha commentato Marco Furfaro, capogruppo dem in commissione Affari sociali alla Camera, dopo la relazione pubblicata dalla Corte.
"Per questo – ha proseguito – abbiamo presentato una proposta di legge a prima firma Elly Schlein che mira a portare nei prossimi anni gli investimenti sanitari al 7,5 per cento del Prodotto interno lordo, equiparandoli alla media europea. È necessario sbloccare i concorsi perche' abbiamo bisogno di medici e professionisti del settore. Dobbiamo programmare un piano triennale di assunzioni e risolvere il problema delle liste di attesa affinche' tutti i cittadini, da Nord a Sud, ricevano cure tempestive. Anche la Corte dei conti è intervenuta, il governo non puo' fuggire e rimanere sordo rispetto a queste parole", ha ribadito.
A fargli eco, la capogruppo del Pd a Montecitorio, Chiara Braga. "Anche la Corte dei Conti chiede più investimenti nella sanità. Invece ieri la destra ha bocciato la Legge Schlein: preferiscono spendere per il Ponte sullo Stretto che mettere un euro per abbattere liste d'attesa, assumere medici e difendere il diritto alla salute dei cittadini", ha scritto su X la deputata.
Anche per la senatrice dem Sandra Zampa, le indicazioni provenienti dal Rendiconto generale dello Stato 2023, "non possono essere più trascurate dal governo. Non è più rinviabile investire sul Servizio sanitario nazionale, sulla sua organizzazione, sulle remunerazioni e sulla formazione del personale sanitario, sulle strutture", ha spiegato. "Come sappiamo dalle liste di attesa per esami, visite specialistiche e terapie e dalle condizioni dei pronto soccorso e di lavoro di medici e infermieri, è in gioco il diritto alla salute delle cittadine e dei cittadini italiani".
"La proposta di legge Schlein che come Pd abbiamo presentato alla Camera – ha continuato – è proprio finalizzata a riportare il finanziamento per la sanità pubblica al 7% del Pil, un livello in linea con gli altri paesi europei. È una vergogna che la maggioranza l'abbia bocciata. Il governo riveda al più presto, in vista della legge di bilancio, le sue decisioni e investa sulla sanità pubblica", ha concluso.