La condanna a Delmastro apre un nuovo scontro tra governo e magistrati, Meloni: “Sconcertata”
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Il sottosegretario alla Giustizia Delmastro non si muove. Nonostante la condanna a 8 mesi di reclusione per il caso Cospito, per il reato di rivelazione di segreto d'ufficio, la presidente del Consiglio e la maggioranza lo blindano.
Per il tribunale di Roma il sottosegretario alla Giustizia, nel gennaio del 2023, diffuse notizie coperte dal segreto d'ufficio. Ma la sentenza non va giù alla premier Meloni, che si dice "sconcertata", visto che "il pubblico ministero aveva inizialmente richiesto l'archiviazione e successivamente l'assoluzione", per Delmastro. "Mi chiedo se il giudizio sia realmente basato sul merito della questione. Il sottosegretario Delmastro rimane al suo posto", aggiunge la premier, rispondendo così alla richieste di dimissioni partite subito dalle opposizioni.
"Spero ci sia un giudice a Berlino ma non mi dimetto", commenta Delmastro subito dopo la pronuncia del tribunale, bollando come "politica" la sentenza e annunciando ricorso in appello.
Fratelli d'Italia, il partito del sottosegretario, ritiene insomma che ci troviamo davanti a una "sentenza già scritta". Non si tratta insomma di semplici manifestazioni di solidarietà al membro dell'esecutivo, è qualcosa di più. Da Fdi parte un vero e proprio attacco alle toghe, condito dalla promessa, che suona come una minaccia, di riformare il sistema: "Per qualche togato rosso è un reato difendere il carcere duro per mafiosi e terroristi. Orgoglioso che il Governo Meloni non abbia ceduto ai ricatti del terrorista Cospito, che in carcere parlava con i mafiosi e riceveva le visite degli esponenti del Pd. Riformeremo la Giustizia liberandola dalla degenerazione delle correnti politicizzate ma continuiamo ad averne fiducia: come la Procura ha chiesto per 3 volte l'assoluzione di Delmastro, nei prossimi gradi di giudizio si scolpirà l'infondatezza di questo processo politico. Nel frattempo siamo tutti orgogliosi dell'attività di Governo di Andrea Delmastro. Le sinistre si tolgano ogni speranza: siamo più determinati di prima", scrive sui social Giovanni Donzelli, responsabile organizzazione di Fratelli d'Italia.
Anche Galeazzo Bignami ritiene meramente "politica" la sentenza del tribunale di Roma: "Oggi contro il sottosegretario Delmastro arriva una sentenza esclusivamente politica, all'esito di un processo esclusivamente politico che ha imbarazzato addirittura l'accusa che più volte si era espressa per la liceità del comportamento del sottosegretario, la cui unica responsabilità è stata quella di aver fatto sapere agli italiani che esponenti del Pd erano andati a incontrare mafiosi in carcere", dice il presidente dei deputati di Fratelli d'Italia. "Chi tocca il Pd, per certi magistrati, va punito. Ed invece noi insistiamo: perché i deputati del Pd sono andati a trovare i mafiosi? Cosa dovevano dire loro? Perché a queste domande non hanno mai risposto? Siamo vicini al collega Andrea Delmastro e convinti, che superate queste incrostazioni di partito, verrà riconosciuto innocente non solo dalla pubblica accusa ma anche da chi dovrebbe giudicare in forma terza e imparziale".
Per Schlein le parole di Meloni sono "eversive"
La destra sta pronunciando dichiarazioni "tecnicamente eversive" sulla condanna di Andrea Delmastro, secondo la segretaria Pd Elly Schlein, che cita alcune prese di posizioni, a cominciare da quella della premier: "‘Mi chiedo se il giudizio sia realmente basato sul merito della questione'. Giorgia Meloni. ‘Chi tocca il Pd, per certi magistrati, va punito'. Galeazzo Bignami. ‘Una sentenza politica'. Andrea Delmastro". Continua quindi la Schlein: "Ma questa destra che governa dimenticando chi non riesce a curarsi e chi non riesce a pagare le bollette non si rende conto che in uno Stato di diritto queste dichiarazioni sono tecnicamente eversive?".