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La Commissione europea ha ordinato all’Italia di farsi pagare dalla Chiesa l’Ici mai versata

La Chiesa cattolica ha avuto un’esenzione totale dall’Ici, su decisione del governo Berlusconi, dal 2006 al 2011. Dopo un lungo dibattito legale, la Commissione europea ha preso la decisione definitiva: l’Italia deve recuperare le imposte non pagate in quegli anni.
A cura di Luca Pons
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L'Italia dovrà recuperare l'Ici – la vecchia tassa comunale sugli immobili – che la Chiesa cattolica non ha mai versato. Lo ha ordinato la Commissione europea, facendo seguito a una sentenza della Corte di giustizia europea del 2018. L'esenzione dalle tasse per gli immobili del Vaticano, decisa dal governo Berlusconi nel 2005, per la Corte è stata un aiuto di Stato illegale e ora le somme mancanti ora andranno recuperate.

Perché la Chiesa non ha pagato l'Ici dal 2006 al 2011

L'imposta comunale sugli immobili è stata una tassa in vigore dal 1993 al 2011. Nel 2005, come detto, il governo Berlusconi ha deciso che la Chiesa cattolica non avrebbe dovuto versarla per i propri immobili, in quanto era un ente non commerciale. L'esenzione, però, ha riguardato anche gli immobili che la Chiesa usava per svolgere attività di natura commerciale. Così, dal 2006 al 2011, il Vaticano non ha pagato l'Ici.

Nel 2012, le autorità di Bruxelles hanno chiarito che l'esenzione per la Chiesa era un aiuto di Stato illegale, non compatibile con le leggi dell'Unione europea. Tuttavia, secondo le decisioni di allora l'Italia non aveva i mezzi per recuperare le tasse mancanti: i dati del catasto e le informazioni fiscali non consentivano di identificare con chiarezza chi avrebbe dovuto pagare, e quanto.

Nel 2018, invece, la Corte di giustizia ha corretto la decisione e ha stabilito che spettava alla Commissione europea fare questa valutazione: se l'Italia aveva un modo per recuperare, anche solo in parte, i soldi mancanti, doveva farlo. Oggi è arrivata la decisione definitiva: ci sono difficoltà per identificare chi ha beneficiato delle esenzioni, ma non si può escludere che un recupero parziale sia possibile. Ad esempio, "l'Italia potrebbe utilizzare i dati delle dichiarazioni presentate ai sensi della nuova imposta sugli immobili e integrarli con altri metodi, comprese le autodichiarazioni".

Quanto dovrà pagare il Vaticano per recuperare l'Ici non versato

Il provvedimento della Commissione europea riguarda solo gli immobili usati per fini economici. Non si parla quindi delle chiese e degli altri edifici di culto. Come ha chiarito un portavoce, "gli enti che svolgono attività non economiche non saranno interessati", mentre "quando tali attività hanno natura economica il fatto che siano svolte da enti non commerciali  non preclude" il fatto che debbano rispettare le leggi Ue, e quindi pagare l'Ici.

L'Associazione nazionale dei Comuni italiani nel 2018, all'epoca della sentenza che aveva aperto alla possibilità del pagamento dell'Ici da parte della Chiesa, aveva fatto una stima delle entrate mancanti per lo Stato. La cifra era tra i 4 e i 5 miliardi di euro, dovuto a circa 100mila immobili. Questi erano, per la maggior parte, attività come scuole private, negozi o alberghi. Non, quindi, luoghi di culto.

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