La commissione d’inchiesta sui legami tra partiti politici, leader italiani e la Russia di Putin
Una commissione parlamentare d'inchiesta, che accerti eventuali legami tra la Russia di Putin e i partiti politici e leader italiani. La proposta arriva dal ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, in risposta alle polemiche degli ultimi giorni. Una serie di retroscena – su presunte telefonate tra l'ambasciata di Mosca a Roma ed esponenti del centrodestra – usciti sui giornali hanno scosso l'opinione pubblica e il dibattito politico, soprattutto perché i legami con la Russia, in questo caso, avrebbero influenzato anche la fine del governo Draghi.
Parliamo di ricostruzioni ampiamente smentite dai protagonisti, che contrattaccano puntualmente ribaltando la situazione: ad esempio il coordinatore di Forza Italia, Antonio Tajani, da giorni cita uno studio che dice che all'Europarlamento il Pd è il partito che ha votato più volte "a favore di atti pro Putin".
La politica estera, in questo periodo storico più che mai, diventa centrale in campagna elettorale. E il posizionamento dei vari leader, soprattutto in relazione alla Russia del presente e del passato, può essere determinante. Perciò la presa di posizione di Di Maio ha il sapore, più che altro, di una sfida: "Ci sono più ombre che luci, i legami fra forze politiche e leader italiani, e mondi politici, economico-finanziari e russi sono da accertare – ha detto il ministro degli Esteri – Faccio una proposta. Quando inizia la nuova legislatura, istituiamo una commissione di inchiesta che accerti i legami fra leader e partiti politici italiani e mondi politici economici e finanziari russi". E ha concluso, velatamente polemico: "Mi auguro ci possa essere l'unanimità su una legge per istituirla".
I legami di Matteo Salvini con la Russia e con Putin non sono certo un segreto, anzi. E potrebbero tornare ai livelli di qualche anno fa. Ma Di Maio tira in mezzo anche il Movimento 5 Stelle e Giuseppe Conte, con cui ha avuto l'ennesimo botta e risposta sull'argomento pochi giorni fa. D'altronde il ministro degli Esteri era stato chiaro fin da subito: quando Draghi è caduto a Mosca hanno brindato.
La proposta di Di Maio, in ogni caso, sembra più che altro una provocazione da campagna elettorale. Sarà il prossimo Parlamento a decidere se istituire una commissione d'inchiesta sui legami con la Russia. Nel frattempo i rapporti con il Cremlino restano uno dei temi più discussi nella politica estera dei partiti che corrono alle elezioni, pronti ad accusarsi l'un l'altro di essere filo-Putin.