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La circolare inviata alle scuole in Veneto che esalta la campagna di Russia voluta dal fascismo

L’assessora all’Istruzione Donazzan scrive alle scuole in occasione della ricorrenza della battaglia di Nikolaevka, avvenuta durante la Seconda guerra mondiale: “Purtroppo già nel mese di dicembre i Russi dilagano accerchiando le divisioni posizionate più ad est”, si legge nella circolare. Si tratta della campagna di invasione della Russia da parte dell’esercito dell’Asse.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Il 26 gennaio una circolare firmata dalla assessora all'Istruzione e alle Pari Opportunità Elena Donazzan, di Fratelli d'Italia, è stata inviata alle scuole del Veneto. Nel testo si ricorda la battaglia di Nikolaevka, combattuta nel 1943 dalle truppe di occupazione dell'Asse e l'esercito dell'Unione sovietica. Parliamo della campagna italiana di Russia, durante la Seconda guerra mondiale. In quella battaglia persero la vita migliaia di alpini, mandati in guerra dalla dittatura fascista che combatteva al fianco della Germania nazista di Hitler. Nella circolare della Regione Veneto, però, oltre a venir esaltate le gesta dei soldati italiani, l'assessora – che già in passato è stata al centro di molte polemiche – si rammarica per le vittorie sul campo dell'esercito russo.

"La data del 26 gennaio 1943 segna un momento storico importante nella nostra storia. La data è nota per ricordare la ‘campagna' di Russia, impresa che è valsa agli Alpini la definizione di unico Corpo d'Armata imbattuto in terra di Russia, ed evidenzia il valore dei nostri soldati, che con abnegazione si sono battuti in nome della Patria – si legge nel testo della circolare – Per capire anche solo parzialmente quello che è avvenuto tra le case e nel territorio di Nikolajewka, bisogna partire dall'autunno del 1942, con gli Alpini schierati sul Don. Erano 270.000 soldati italiani".

A questo punto, nella circolare, Donazzan scrive:

Purtroppo già nel mese di dicembre i Russi dilagano accerchiando le divisioni posizionate più ad est. Alle divisioni di fanteria viene data l'indicazione della ritirata dalle posizioni sul Don, mentre gli Alpini rimangono posizionati. Il 13 gennaio i Russi sferrano un'offensiva rompendo il fronte degli Ungheresi e dei Tedeschi, chiudendo con una manovra a tenaglia il corpo d'Armata degli Alpini.

Nel testo si ripercorre poi l'ordine di ripiegamento a piedi e il "valore dei soldati" che "combatterono disperatamente quasi disarmati". Poi il contrattacco "travolgendo i Russi con rapidità d'azione e costringendoli alla ritirata". E Donazzan conclude invitando le scuole a parlare dell'evento: "È probabile che molti dei nostri ragazzi non abbiano una conoscenza approfondita della ritirata di Russia", scrive l'assessora. Nessun riferimento, però, al perché i soldati italiani fossero lì e stessero invadendo – di fatto – l'Unione sovietica per ordine del regime fascista.

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