La circolare della Difesa per il riconoscimento dei militari “in caso di prigionia o morte in tempo di guerra”

Il ministero della Difesa invia le regole per il riconoscimento dei militari aggiornandole ai nuovi "tempi di guerra". Le novità sono riportate in una circolare diffusa dalla Direzione generale per il personale militare che ripristina il cosiddetto "piastrino/medaglioncino di riconoscimento per i militari delle Forze armate e dell’Arma dei carabinieri".
Nella comunicazione inviata dal ministero capitanato da Guido Crosetto si legge che "allo scopo di individuare con immediatezza i militari in caso di prigionia o di morte in tempo di guerra" oppure "in missione fuori area" è confermato l’uso di un apposito "piastrino/medaglioncino individuale di riconoscimento". Quest'ultimo serve ad "attribuire i dati anagrafici, quelli del gruppo sanguigno e fattore Rh dei militari in caso di incidente, nonché, su richiesta dell’interessato, nei casi previsti, la religione professata".
Il piastrino di riconoscimento – chiarisce il ministero – consiste in una "lamina di acciaio inossidabile e resistente ad altissime temperature, ha forma rettangolare delle dimensioni di mm 34x45x0,8 (o di mm 35x40x0,8) ed è divisibile in due parti a mezzo di frattura prestabilita". Deve essere indossato al collo da parte del militare e per questo è munito di un'apposita catenella.
Il medaglioncino si compone di una facciata anteriore e una posteriore e, rispetto alla linea di frattura prestabilita, una parte superiore e una parte inferiore. In caso di "decesso in tempo di guerra del titolare del piastrino" quest'ultimo sarà diviso secondo la linea di frattura prestabilita: la parte superiore, unita alla catenella, sarà lasciata sulla salma e la parte inferiore sarà affidata al comando di appartenenza.
Le disposizioni contenute nella circolare si applicano a tutti tutti i militari delle Forze armate e dell’Arma dei carabinieri, ma possono variare a seconda del Comando. Il documento chiarisce anche le modalità per la "punzonatura", ovvero l'operazione con cui vengono impresse le informazioni relative al militare sul medaglioncino. Nella parte superiore della facciata anteriore andranno inseriti nome, cognome, luogo e data di nascita, mentre in quella inferiore numero di matricola, gruppo sanguigno, fattore rh, religione (se richiesto dall'interessato) e nazionalità. Nel lato posteriore invece, i dati saranno gli stessi ma la loro disposizione sarà invertita, tra parte superiore e inferiore. In altre parole, saranno elencati al contrario rispetto a come risultano nella facciata anteriore, in modo tale – presumibilmente – che una volta spezzata entrambe le parti della medaglietta contengano tutte le informazioni legate al titolare.
Vista l'importanza di dati come il gruppo sanguigno e il fattore rh, il ministero invita "gli Enti preposti alla punzonatura" a "curarne l’esattezza, facendo anche compilare apposita dichiarazione individuale, predisposta dalla Forza armata/Arma dei carabinieri di competenza". Spetta poi a ciascun corpo individuare "le modalità di approntamento, distribuzione ed uso" del piastrino per il rispettivo personale, secondo le disposizioni previste per esercito, marina e areonautica militare. Il militare "qualunque sia il grado rivestito, dovrà conservare il manufatto in oggetto sino all’atto della sua cessazione dal servizio", conclude.