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La chiave d’oro donata a Sangiuliano dal sindaco di Pompei è sparita: che fine ha fatto

La chiave d’oro, dal valore di 12mila euro, regalata dal Comune di Pompei a Gennaro Sangiuliano non si trova più. L’ex ministro l’aveva ricevuta dal sindaco Carmine Lo Sapio lo scorso 23 luglio. Ora sulla vicenda indagano la Corte dei Conti e la procura di Torre Annunziata.
A cura di Giulia Casula
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La chiave d'oro regalata dal Comune di Pompei a Gennaro Sangiuliano non si trova più. L'ex ministro l'aveva ricevuta dal sindaco Carmine Lo Sapio lo scorso 23 luglio. L'omaggio, dal valore di 12mila euro, era stato ricevuto da Sangiuliano senza che fosse a conoscenza del suo valore effettivo.

La chiave era stata donata a Sangiuliano come regalo per la cittadinanza onoraria. Una volta venuto a sapere del costo del cimelio, il ministro aveva provveduto ad acquistarla versando l'intera somma sul conto della Ragioneria dello Stato. Ma dal giorno della cerimonia, quando il sindaco di Pompei gliel'ha consegnata per pochi minuti, la chiave è sparita. Per l'occasione era presente anche Maria Rosaria Boccia, l'ex consigliera che dopo poco tempo farà scoppiare lo scandalo attorno al ministro, costringendolo alle dimissioni. 

Sul mistero della chiave scomparsa sono state aperte due diverse indagini, una dalla Corte dei Conti e l'altra dalla Procura di Torre Annunziata, a Napoli. Secondo quanto risulta, il ministro inizialmente non conosceva il valore della chiave, che secondo alcune stime potrebbe valere addirittura 14mila euro. Dopo averlo appreso, Sangiuliano avrebbe scritto al Comune di Pompei per richiedere la fattura e procedere all'acquisto. Ma della chiave non c'è traccia. Dal momento della breve consegna da parte del sindaco Lo Sapio infatti, il ministro non è stato più in possesso dell'oggetto, come conferma anche la versione fornita dal suo avvocato Saverio Sica.

Durante il viaggio di rientro verso Roma, nella macchina con il ministro ci sarebbero stati solo un quadro e una pergamena. Gli inquirenti dunque, stanno cercando di capire cos'è accaduto tra la consegna e l'acquisto, inclusa la richiesta di riconsegna inviata dal ministro. In particolare, i pm hanno contestato al sindaco della città campana il costo eccessivo delle onorificenze. Oltre al dono a Sangiuliano infatti, il Comune avrebbe regalato un'altra chiave all'ex ministro Dario Franceschini, un rosario d'oro al vescovo Tommaso Caputo e un orologio all’ex direttore degli scavi di Pompei, Massimo Osanna. Tutti questi regali, secondo gli inquirenti, potrebbero essere inquadrati come una spesa "a titolo personale ma col danaro pubblico" effettuata dal sindaco per promuovere i suoi risultati.

Ora i pm indagano per scongiurare l'ipotesi di un danno erariale, che potrebbe danneggiare la città, candidata a Capitale della Cultura 2027.  "Un’onorificenza deve avere un valore in sé", ha replicato Lo Sapio, coinvolto nell'indagine assieme al segretario comunale Vittorio Martino e al dirigente Salvatore Petirro. "Le attività dei dirigenti responsabili dei settori del Comune di Pompei sono sempre eseguite su precise disposizioni da me impartite", ha aggiunto il sindaco nel frattempo è stato sentito dalla Guardia di finanza.

Il giallo coinvolgerebbe perfino la tipografia scelta per i biglietti da visita e gli inviti realizzati per la cerimonia con Franceschini e Osanna, e la gioielleria contattata per la chiave di Sangiuliano. Quest'ultima non avrebbe rispettato "il principio di rotazione sugli appalti ad affidamento diretto superiori ai 5 mila euro". L'edizione napoletana di Repubblica ha contattato direttamente la gioielleria per commentare la vicenda. "Siamo un’attività da più di cento anni, le cose importanti vengono chieste sempre a noi, non solo da questo sindaco. Quella chiave è un pezzo unico", ha spiegato la titolare. "Si spendono tanti soldi per strade, luci: ora il problema sarebbe la chiave? Troppa invidia intorno a noi. Ci chiamarono a settembre dal ministero, volevano sapere il valore della chiave, forse perché non la trovavano?".

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