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Speciale Elezioni europee 2019

La certezza di Giorgia Meloni: “Dopo le Elezioni Europee nuove Politiche e nuovo governo”

La leader di Fratelli d’Italia è sicura: dopo le elezioni europee del prossimo 26 maggio, i risultati convinceranno Matteo Salvini della necessità di staccare la spina al governo guidato da Giuseppe Conte. E alle successive elezioni politiche, la maggioranza degli italiani si affiderà a un governo di centrodestra.
A cura di Redazione
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Non ha dubbi Giorgia Meloni: il Governo Conte ha i giorni contati e le elezioni europee 2019 si incaricheranno di spazzare via le ambiguità e le contraddizioni dell'alleanza fra Movimento 5 Stelle e Lega. Parlando con i giornalisti a margine della conferenza programmatica di Fratelli d'Italia a Torino, la leader di Fratelli d'Italia spiega: "Dopo le elezioni europee avremo nuove elezioni e un nuovo governo. Un buon risultato di Fratelli d'Italia alla consultazione significherebbe anche inviare un messaggio alla Lega di Matteo Salvini: è possibile un governo di centrodestra e l'addio all'alleanza con il Movimento 5 stelle". E al ministro dell'Interno dice: "Matteo, errare è umano, perseverare è diabolico, le alleanze si devono chiarire prima del voto, non dopo". Nella lettura della deputata, confortata dagli ultimi sondaggi elettorali, dopo la consultazione per il rinnovo del Parlamento Europeo sarà molto più chiaro come "ci saranno i margini per un altro governo, questa volta di centrodestra, che abbia un programma comune e sia d'accordo sulle questioni principali, ma soprattutto che sia in grado di difendere gli interessi della nazione". Nello specifico, poi aggiunge: "Sicuramente tra noi e Forza Italia c'è una distanza maggiore e noi siamo più vicini alle posizioni della Lega. Il partito di Berlusconi ha una linea più conservativa sull'assetto attuale, noi siamo più rivoluzionari".

Giorgia Meloni si riferisce chiaramente al trend evidenziato da tutti i principali istituti di rilevazione, i quali segnalano una Lega stabilmente sopra il 30%, Forza Italia al 10% e Fratelli d'Italia vicina al 5%: il dato aggregato sarebbe sufficiente affinché la coalizione di centrodestra ottenga la maggioranza dei seggi sia alla Camera che al Senato (pur con tutte le cautele del caso, relative all'impossibilità di usare la mera somma algebrica dei voti dei singoli partiti come un indicatore affidabile del risultato di un eventuale cartello elettorale).

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