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La campagna elettorale è agli sgoccioli e Bossi insulta Fini

Umberto Bossi, nel corso di un comizio che si è tenuto ieri a Bologna, ha definito Fini “uno stronzo” e ha ribadito che senza la Lega Berlusconi non va da nessuna parte.
A cura di Alfonso Biondi
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Lega Nord

La tornata elettorale delle amministrative si avvicina e i toni si fanno sempre più duri. Lo ha dimostrato più volte Umberto Bossi che, nel corso della campagna elettorale per le elezioni amministrative, è sembrato quasi ossessionato dal voler ribadire la forza della Lega Nord. Ottenere consensi per il Carroccio è fondamentale e per farlo il senatùr ha rispolverato a più riprese il vecchio e colorito linguaggio leghista – quello del "Ce l'abbiamo duro per capirci". Ma non finisce qui. La Lega, infatti, ha anche fatto la voce grossa su alcune questioni molto delicate, in primis quella della missione in Libia, bacchettando pubblicamente Berlusconi per la decisione di bombardare la nostra ex-colonia e minacciando di far cader il governo nel caso l'aula non avesse votato la mozione leghista.

Ma in questa campagna elettorale Bossi e il suo partito ne hanno per tutti. Il senatùr, che ieri si trovava a Bologna per un comizio, ha attaccato Fini e non ha esitato a definirlo "uno stronzo". Il senatùr ha continuato il suo attacco dicendo: "l'importante è che noi prendiamo i voti e lui no".

L'appellativo rivolto con tanta semplicità al Presidente della Camera è passato quasi sotto silenzio. Giovanni Maria Bellu, vice direttore dell'Unità, si chiede ad esempio "E' normale che un ministro definisca “stronzo” il presidente della Camera dei deputati? No, non è normale. Ma lo è ancora meno che l'ingiuria scivoli via quasi inosservata come se fosse una prassi ordinaria nelle relazioni istituzionali". La tesi di Bellu appare condivisibile; pare però che l'Italia e gli italiani si siano ormai abituati a questo modo di parlare e di interagire.

Il discorso di Bossi è poi andato avanti con queste parole: "Diciamo la verità, la Lega ha quasi in mano il Paese; Berlusconi può fare, ma deve avere l'accordo della Lega". Insomma da una parte è forte l'avversione per il vecchio commilitone Fini, ora passato dalla parte del nemico; dall'altra, però, in un momento chiave della campagna elettorale non può assolutamente mancare l'autocelebrazione del proprio partito. E la disamina del capo del Carroccio è più che mai chiara: senza la Lega Berlusconi non va da nessuna parte.

Stuzzicato quindi sulla guerra civile che Berlusconi sta portando avanti contro i magistrati, le parole di Bossi sono state queste: "Io non parlo di magistrati perché ce n'è qualcuno stronzo, ma uno non può dire che siano tutti stronzi. Qualcuno farebbe bene sicuramente a fare un altro mestiere, però, insomma..."

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