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La Campagna dei sostenitori di Ingroia fa arrabbiare Dylan Dog

Una pagina facebook ideata da sostenitori del Pm ha pubblicato numerosi manifesti elettorali con personaggi dei fumetti che appoggiano Rivoluzione Civile. La trovata però non è piaciuta all’editore di Dylan Dog che li ha diffidati, ma i creatori delle immagini sono contenti della visibilità ottenuta.
A cura di Antonio Palma
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La Campagna dei sostenitori di Ingroia fa arrabbiare Dylan Dog

“Anche io voto Rivoluzione Civile. Insieme vinciamo. Basta con questi mostri che ammorbano le istituzioni”, firmato "lavoratore a progetto Dylan Dog", è questo uno dei messaggi con protagonisti personaggi dei fumetti e dei cartoni che da qualche giorno circolano in rete.  I manifesti si servono di personaggi fantastici, dalla Sirenetta a Nonna papera, da Lisa Simpson a Superman, per raccontare attraverso degli slogan  il programma di Rivoluzione Civile di Ingroia. In pratica ogni manifesto  ci presenta uno dei personaggi, il suo slogan e in basso il simbolo della lista dell’ex magistrato. L’idea è venuta ad alcuni sostenitori del Movimento del Pm che hanno aperto il 10 gennaio una pagina facebook dal titolo  “Anche noi votiamo Ingroia”  e hanno assoldato per la loro campagna elettorale gli eroi dei fumetti. Uno dei primi manifesti a comparire è stato quello di Mario Bros, presentato come un “idraulico 40 enne” che rivendica “partita iva solo tasse nessuna tutela”. Ma ben presto sono proliferati gli strani sostenitori della Lista civile di Ingroia, da Brontolo , che viene presentato come un minatore anziano che vuole andare in pensione, a Hulk, costretto al doppio lavoro a causa dell'Imu. Presente anche Homer Simpson che promuove le energie rinnovabili e il nonno di Heidi che è un convinto NoTav. Ultimo in ordine di tempo Jeeg Robot, metalmeccanico “che non si piega” e che lotta con gli operai di Pomigliano, ma anche Mr. Burms,(il ricco milionario dei Simpson) che però non voterà Ingroia perché “potrebbe diventare un problema per noi milionari”.

L’editore di Dylan Dog diffida dall’utilizzo dell’immagine – Per gli autori della trovata però potrebbero ben presto arrivare problemi di copyright, nonostante loro dichiarino che i manifesti hanno solo uno scopo  “ludico e non di lucro”. Il primo ad arrabbiarsi è stato l’editore di  Dylan Dog Sergio Bonelli, che attraverso un comunicato ha dichiarato che l’azienda “non è in alcun modo affiliata o sostiene, con l'immagine di Dylan Dog o di qualunque altro personaggio della Casa editrice, alcuna formazione politica, e diffida dall'utilizzo illecito del nome e dell'immagine delle sue proprietà intellettuali”. La pagina facebook comunque in pochi giorni ha già ottenuto numerosi fans e gli ideatori dei manifesti rispondono a modo loro a chi li metta in guardia dall’utilizzare questi personaggi “nel bene e nel male l'importante è che se ne parli” hanno commentato.

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