La “campagna acquisti” di Renzi in Parlamento (che ricorda Berlusconi con Razzi e Scilipoti)
Come prevedibile, la decisione di 7 parlamentari di Scelta Civica (tra cui anche il ministro dell'Istruzione Stefania Giannini) di abbandonare il proprio gruppo parlamentare e di passare in quello del Partito Democratico, accogliendo "l'invito" del Presidente del Consiglio (in nome di una "ampia convergenza politica e programmatica"), hanno scatenato polemiche roventi. Se lo stesso segretario della formazione centrista creata da Mario Monti, Enrico Zanetti, ha parlato di "scelta demenziale", i commenti di opinionisti ed analisti politici sono stati ben più netti, seguendo un unico canovaccio: i parlamentari di Scelta Civica sono tasselli della "campagna acquisti" di Matteo Renzi, volta a rafforzare il gruppo parlamentare del PD per mettere pressione sia a NCD che a Forza Italia e per provare ad immaginare un "piano B" (sostenuto dai numeri, soprattutto al Senato), nel caso in cui i rapporti di forza interni all'esecutivo dovessero mutare (per scelta o per necessità).
In questo contesto, si aggiungono le fuoriuscite dal Movimento 5 Stelle (non è un mistero che i rapporti fra gli ex grillini ed i democratici non siano conflittuali come qualche mese fa) e la possibilità che dal gruppo misto e dai "moderati" di Forza Italia e Area Popolare nasca un nuovo gruppo dei "responsabili", come quello che salvò Berlusconi dalla caduta al momento dello strappo con Gianfranco Fini. E sui social network sono impietosi i paragoni ed i giudizi:
