La Camera vota la fiducia al dl liberalizzazioni
Nessuna sorpresa alla Camera, dove il governo Monti ha incassato la fiducia sul decreto liberalizzazioni. I voti favorevoli al provvedimento sono stati 449, 79 i contrari, 29 gli astenuti. La votazione di merito sul provvedimento è prevista per la giornata di domani. Il testo sottoposto all'esame dell'Aula, come annunciato ieri dal Ministro per i rapporti col Parlamento Piero Giarda, è quello uscito fuori dalle Commissioni, già approvato dal Senato.
Commissioni bancarie: la maggioranza chiede un decreto- E proprio nel giorno in cui l'Assemblea di Montecitorio s'è espressa sul decreto liberalizzazioni, la maggioranza parlamentare che sostiene il governo, con un ordine del giorno bipartisan, ha chiesto un decreto legge per cambiare le misure sulla nullità delle commissioni bancarie previste dalle liberalizzazioni. Le misure in questione sono quelle che hanno portato alle dimissioni del Comitato direttivo dell'Abi (Associazione banche italiane). Popolo della Libertà, Partito Democratico e Terzo Polo tendono quindi una mano alle banche e i vertici dell'Abi, che prima dell'odg bipartisan avevano avuto un colloquio con i rappresentanti dell'Italia dei Valori e della Lega Nord, non nascondono la propria soddisfazione.
L'Ufficio di presidenza dell'Idv scrive a Giorgio Napolitano- L'Ufficio di presidenza dell'Idv- composto da Massimo Donadi, Antonio Borghesi e Fabio Evangelisti- ha inviato una lettera al Presidente della Repubblica, nella quale, oltre a ripercorrere l'iter che ha portato al voto di fiducia sul dl liberalizzazioni, viene posto l'accento sulla mancata copertura finanziaria, segnalata anche dalla Ragioneria generale dello Stato, di alcune norme contenute nel provvedimento. Donadi, Borghesi ed Evangelisti si sono detti certi che il capo dello Stato "saprà valutare con estrema attenzione un fatto di tale delicatezza istituzionale". La procedura adottata dal governo, nonostante il parere della Ragioneria dello Stato, sarà poi oggetto di un incontro tra Lega Nord e Giorgio Napolitano, che si terrà il prossimo 29 marzo.