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La Camera vota la fiducia al decreto Flussi: tutte le novità su migranti, giudici e Ong

Il governo Meloni ha incassato il voto di fiducia sul decreto Flussi alla Camera, con 180 favorevoli e 106 contrari. Nei prossimi giorni si attende l’approvazione, poi il passaggio al Senato per il via libera definitivo. Nel testo ci sono anche l’elenco dei Paesi sicuri e “l’emendamento Musk” per contrastare i giudici sui centri migranti in Albania.
A cura di Luca Pons
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Immagine di repertorio. Credit: Maria Giulia Trombini / Sea-Watch.org
Immagine di repertorio. Credit: Maria Giulia Trombini / Sea-Watch.org
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La Camera ha votato la fiducia al governo Meloni sul decreto Flussi, la norma che è diventata un contenitore per tutti gli interventi dell'esecutivo in materia di migrazioni. Con 180 voti favorevoli e 106 contrari, la fiducia è arrivata e domani si attende l'approvazione finale. Poi il testo passerà al Senato per il via libera definitivo, atteso entro l'inizio di dicembre. All'interno del decreto gli interventi vanno da regole più stringenti per gli aerei delle Ong, all'elenco dei Paesi ritenuti sicuri, fino al trasferimento delle competenze sui trattenimenti dei migranti alle Corti d'Appello – misure rivolte a contrastare i giudici nella questione dei centri migranti in Albania. Senza dimenticare le norme, che danno il nome al provvedimento, sugli ingressi regolari in Italia. E un provvedimento che segreta le forniture a Paesi terzi per la gestione dei migranti.

Il nuovo elenco dei Paesi sicuri di provenienza

Il governo ha aggiunto nel decreto anche un elenco dei Paesi considerati "sicuri". La lista era stata varata separatamente dall'esecutivo, a metà novembre, ma per accelerare l'iter – e forse anche per evitare una discussione più approfondita in Parlamento – è stato poi trasformato in un emendamento al decreto Flussi che era già in via di approvazione.

I Paesi sicuri secondo il governo Meloni sono: Albania, Algeria, Bangladesh, Bosnia-Erzegovina, Capo Verde, Costa d’Avorio, Egitto, Gambia, Georgia, Ghana, Kosovo, Macedonia del Nord, Marocco, Montenegro, Perù, Senegal, Serbia, Sri Lanka, Tunisia. Ha fatto particolarmente discutere l'inclusione di Bangladesh ed Egitto, tra gli altri.

L'inserimento dell'elenco è stata la prima mossa del governo per contrastare le decisioni dei giudici di Roma sui migranti trattenuti in Albania. Poiché Egitto e Bangladesh, per le specifiche condizioni delle persone arrivate in Albania, non si potevano considerare sicuri, le persone migranti sono state portate in Italia per essere sottoposti alla normale procedura di richiesta di asilo. Uno stop, quello dei magistrati, che il governo Meloni ha attaccato e manipolato in più occasioni.

L'emendamento Musk su migranti e Corti d'Appello

Il secondo intervento legato direttamente alla questione Albania è stato il cosiddetto emendamento Musk, emerso pochi giorni dopo gli attacchi dell'imprenditore sudafricano sui giudici italiani. La norma aggira il problema dei trattenimenti: forse perché il governo ritiene che i magistrati delle sezioni Immigrazione, che hanno gestito la questione finora, siano ostili al governo, le decisioni sui trattenimenti dei migranti vengono trasferite alle Corti d'Appello. Non solo per chi viene portato in Albania, ma per tutti i trattenimenti in Italia.

L'emendamento ha portato a dure proteste anche delle stesse Corti d'Appello, che si troverebbero a gestire una enorme mole di lavoro aggiuntiva. Senza peraltro assunzioni o risorse in più rispetto ad adesso. E su questo passaggio del decreto si sono concentrati molti degli scontri in commissione e in Aula.

Le misure contro aerei e navi delle Ong

Nel decreto ci sono due interventi che limitano l'operato delle Ong che effettuano soccorsi in mare. Il primo prevede che il ministro dell'Interno possa vietare il passaggio o la sosta nelle acque italiane per motivi di ordine pubblico con multe fino a 50mila euro e fermo fino a due mesi – ma con l'eccezione delle operazioni di soccorso, che devono sempre essere consentite.

Il secondo riguarda invece gli aerei delle Ong. In particolare, si prevede che debbano sempre informare gli Stati competenti se avvistano imbarcazioni in difficoltà. Un obbligo che, come ha detto Sea Watch a Fanpage.it, dimostra un tentativo di scaricare sempre di più le responsabilità dei soccorsi in mare su Stati come Libia e Tunisia.

Controlli su smartphone dei migranti che arrivano in Italia

Un altro degli articoli del decreto permette alle autorità di accedere ai dispositivi elettronici delle persone migranti che arrivano in Italia. Se queste non cooperano, è possibile anche ispezionare gli smartphone, su disposizione della Questura. In ogni caso, sarà vietato accedere a messaggi e altre forme di corrispondenza. Ma sarà legale vedere video, foto e dati identificativi della carta Sim. Stando alla norma, il proprietario del cellulare avrà il diritto di assistere all'ispezione, con l'assistenza di un mediatore culturale.

Le nuove regole sugli ingressi in Italia

Tra le altre novità nel decreto Flussi, si rendono più difficili i ricongiungimenti familiari, che potranno avvenire solo dopo almeno due anni passati in Italia (oggi ne serve solo uno) e solo a seguito di un'ispezione delle condizioni abitative. Ancora, si accorciano i tempi per fare ricorso contro le decisioni che riguardano la protezione internazionale – solamente sette giorni per chi viene da Paesi sicuri.

Per quanto riguarda i flussi veri e propri, ci sono novità tecniche come l'obbligo di firmare un contratto di soggiorno per lavoro entro otto giorni dall'arrivo in Italia, e di digitalizzare il contratto di soggiorno. Per l'anno prossimo si prevedono 110mila ingressi di lavoratori stagionali nel settore agricolo e in quello turistico. Ci saranno anche 10mila ingressi extra per badanti che assistano persone con disabilità o anziani.

Infine, il ministero del Lavoro ha introdotto alcune tutele per le vittime di caporalato: permessi di soggiorno della durata di sei mesi, e l'accesso a misure di assistenza aggiuntive per chi contribuisce a far emergere casi di sfruttamento. I fondi sono comunque molto limitati: 800mila euro all'anno.

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