La Camera ha approvato un emendamento che permette la ripresa delle Messe
La Camera ha approvato un emendamento che permette la ripresa delle messe. Solo quattro gli astenuti. La misura arriva dopo un accordo con la Cei sulla sicurezza durante le celebrazioni religiose. L'emendamento, con una riformulazione, è stato presentato da Stefano Ceccanti (Pd), De Filippo (Iv) e Roberto Occhiuto (Fi). Il decreto inserisce la sospensione delle "cerimonie civili e religiose tra le attività che il governo può decidere per contrastare il coronavirus" ma aggiunge la previsione che il governo debba procedere anche "all'adozione di protocolli sanitari, adottati di intesa con la Chiesa cattolica e con le confessioni religiose diverse dalla cattolica, per la definizione delle misure necessarie ai fini dello svolgimento delle funzioni religiose in condizioni di sicurezza". La Lega e Fratelli d'Italia hanno criticato questa soluzione perché non prevedeva una data certa per la ripresa delle messe e avevano proposto propri emendamenti per far riprendere subito le celebrazioni religiose. Lega e Fdi si sono astenuti mentre tutti gli altri gruppi hanno votato a favore.
"Credo che sia stato importante approvare poco fa l’ottima riformulazione del mio emendamento che consente di riaprire in sicurezza alla libertà di culto con protocolli con le varie confessioni religiose", il commento del deputato del Pd Stefano Ceccanti, autore dell'emendamento approvato alla Camera sul via libera alle messe. "Le limitazioni adottate nella prima fase per proteggere vita e salute dei praticanti possono e debbono essere progressivamente superate. Per farlo in modo sensato, visto l’ampio pluralismo religioso che è anche pluralismo delle varie forme di culto, è necessario un dialogo serio con le varie confessioni religiose, tenendo conto delle specificità di ciascuna", ha aggiunto Ceccanti sottolineando che il Parlamento "ha quindi segnato un punto importante perché la fase due sia anche una fase di riaffermazione della libertà religiosa oltre che degli altri diritti fondamentali, sempre in sicurezza per i cittadini".