La Camera ha approvato la mozione per concedere a Patrick Zaki la cittadinanza italiana
La Camera ha approvato la mozione per concedere la cittadinanza italiana a Patrick Zaki, lo studente dell'università di Bologna recluso in un carcere egiziano ormai da un anno. Con 358 voti a favore e 30 astenuti, la mozione presentata a prima firma da Lia Quartapelle e Filippo Sensi del Partito democratico, impegna il governo "ad avviare tempestivamente, mediante le competenti istituzioni, le necessarie verifiche al fine di conferire a Patrick George Zaki la cittadinanza italiana".
Ad astenersi sono stati solamente i deputati di Fratelli d'Italia. Nel testo approvato si impegna al governo anche a "continuare a monitorare, con la presenza in aula della rappresentanza diplomatica italiana al Cairo, lo svolgimento delle udienze processuali a carico di Zaki e le sue condizioni di detenzione". Nei rapporti bilaterali con l'Egitto e in sede europea e internazionale, prosegue il documento, il governo dovrà chiedere il rilascio immediato dello studente, così come di tutti gli altri prigionieri di coscienza, quali difensori dei diritti umani, giornalisti e attivisti politici. Al tempo stesso si chiede alle autorità egiziane di rispettare "i diritti alla libertà d'espressione, di associazione e di manifestazione pacifica e spezzino il circolo dell'impunita' per le gravi violazioni dei diritti umani in corso nel Paese". Sensi, pubblicando sui social una foto della collega Quartapelle alla Camera dopo il voto, ha scritto: "La battaglia continua per la libertà di un uomo in carcere in Egitto, per i diritti di ognuno di noi".
"Per raggiungere l'obiettivo della liberazione di Patrick Zaki abbiamo deciso di promuovere un ricorso presso il Comitato istituito dalla Convenzione contro la tortura, adottata dalla Nazioni Unite nel 1984, affinché sia avviata un'inchiesta internazionale sulle condizione dei detenuti politici in Egitto", ha comunicato il Movimento Cinque Stelle in una nota contenente la proposta della deputata Iolanda Di Stasio. Nel caso in cui non si riesca ad avviare un'inchiesta internazionale si può prevedere l'intervento di un giudice esterno, chiamato ad emettere una sentenza. Nel caso in cui questa non venga osservata allora si può fare un ricorso unilaterale alla Corte internazionale di Giustizia, ha spiegato Di Stasio, capogruppo M5s in commissione Esteri. Che, durante la discussione a Montecitorio ha concluso: "L'Europa, a questo punto, non può più essere mera spettatrice. L'indignazione e la pressione che può e deve esercitare l'Unione europea e le sue Istituzioni potrebbero fare la differenza tra la vita e la morte, non solo di questo giovane uomo ma di tanti altri, come lui ingiustamente detenuti".
Il segretario del Pd, Enrico Letta, ha scritto su Twitter: "Ora che il Parlamento nella sua completezza e si è pronunciato sta al Governo a fare la sua parte". E Quartapelle ha aggiunto: "Il governo italiano deve fare tutto il possibile per liberare Patrick Zaki. È questo che chiediamo al governo con l’approvazione della mozione per la cittadinanza a Zaki. (…) La cittadinanza italiana è anche cittadinanza europea, e servirà una grande mobilitazione anche europea per la sua liberazione. Patrick non sarà lasciato solo, finché non sarà liberato".