La Camera approva il divieto di vendere e produrre carne coltivata, cosa cambia adesso
È arrivato definitivamente l'ok del Parlamento al disegno di legge che vieta di produrre e di mettere in commercio "alimenti e mangimi costituiti, isolati o prodotti a partire da colture cellulari o di tessuti derivanti da animali vertebrati", cioè la carne cosiddetta ‘coltivata' o ‘sintetica'. La norma impone anche il divieto di chiamare "carne" i prodotti che contengono proteine vegetali. La Camera ha votato e ha approvato la legge con 159 voti favorevoli, 53 contrari e 34 astenuti. Hanno votato a favore i parlamentari del centrodestra, si sono opposti Movimento 5 stelle e Alleanza Verdi-Sinistra, mentre si sono opposti il Pd e Azione-Italia viva. Il tema è stato così divisivo che ha portato all'aggressione di alcuni esponenti di +Europa da parte del presidente di Coldiretti davanti a Palazzo Chigi.
Cosa dice la legge sul divieto della carne coltivata
La legge avrà un impatto limitato, per il momento, dato che in Italia e in Europa la carne coltivata non è ancora commercializzata in nessun modo. Nel concreto si tratterà, più probabilmente, di un limite che verrà posto per il momento ai finanziamenti per chi fa ricerca in questo campo. In questo periodo invece diversi Paesi si stanno aprendo alla possibilità di produrla, considerando che diverse organizzazioni internazionali hanno dato segnali rassicuranti sulla sicurezza del consumare carne coltivata.
Il testo ora passerà a Sergio Mattarella, dato che tocca al presidente della Repubblica promulgare la legge appena approvata mettendo la sua firma. È un passaggio poco più che formale, ma il Quirinale deve anche valutare se questa norma sia in linea con i principi costituzionali e con le norme europee. Potrebbe essere un problema, se l'Unione europea valutasse che non si può mettere un divieto preventivo, da attivare prima che in Ue ci sia una qualunque produzione di carne coltivata.
Il ministro dell'Agricoltura e della Sovranità alimentare Francesco Lollobrigida, che ha sponsorizzato la norma, ha dichiarato in Aula: "Salvo +Europa, non c'è un partito in questo Parlamento che non abbia sottoscritto petizioni che dicono no al cibo sintetico o coltivato, quindi c'è una forte base istituzionale che ha portato alla richiesta di normare il tema. Governo e maggioranza hanno scelto di sostenere questa iniziativa di governo ampiamente rappresentativa della volontà popolare".
M5s contrario, Pd astenuto: "Legge inutile e populista"
Si è opposto il Movimento 5 stelle, con il deputato Alessandro Caramiello che ha detto: "I motivi non sono ideologici ma sono frutto di considerazioni per lo sviluppo del nostro Paese. Spiace constatare che questa maggioranza anziché preoccuparsi dei gravissimi problemi del settore agricolo da mesi perde tempo per normare un qualcosa che verrà regolamentato dall'Europa nei prossimi anni".
Anche Alleanza Verdi-Sinistra ha contestato la norma: "questo divieto è un inganno, perché vietare un prodotto se questo è approvato dagli organi europei è inutile, perché viviamo in un mercato europeo. Ci mettiamo solo nelle condizioni di ricevere l'ennesima procedura di infrazione dell'Unione europea", ha detto Eleonora Evi. "Questi cibi non prodotti in Italia arriveranno lo stesso da altri Paesi".
Il Pd invece si è astenuto. Il partito di Elly Schlein a livello parlamentare si è sempre dichiarato contrario alla legge, ma non ha votato contro (astenendosi come al Senato) probabilmente anche perché molti amministratori locali dem si sono opposti alla carne coltivata: "Confermiamo l'astensione perché siamo convinti dell'inconsistenza e del populismo su cui poggia questo provvedimento", ha detto la deputata Antonella Forattini.
Montaruli (FdI): "L'Italia sarà modello per gli altri Paesi europei"
Ha esultato invece la maggioranza: "La Lega non ha ceduto di un millimetro. Abbiamo pensato alla tutela della nostra tradizione e dei nostri prodotti e, soprattutto, della salute degli italiani. Il Parlamento italiano deve difendere gli interessi dell'Italia", ha detto il leghista Davide Bergamini, capogruppo del Carroccio in commissione Agricoltura.
Augusta Montaruli, vicecapogruppo di Fratelli d'Italia, ha aggiunto: "L'Italia rappresenta un modello anche per gli altri Paesi europei. Tutela degli alimenti genuini, della salute delle persone e della filiera prevalgono su logiche di mercato, che non potendo vantare le nostre eccellenze avrebbero preferito una gara a ribasso sacrificando la qualità".
Per Forza Italia Giandiego Gatta ha difeso il divieto di chiamare ‘carne' i prodotti vegetali: "Siamo sicuri che sia la vera alternativa rispetto alla carne, quella vera, e non una operazione di marketing? Meglio porre un freno a questa potenziale invasione del mercato".