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La Camera approva il ddl Sicurezza, cosa cambia con i nuovi reati: dalla cannabis alle manifestazioni

La Camera ha dato il via libera al ddl Sicurezza, il disegno di legge che interviene aggravando diversi reati e introducendone di nuovi. Il testo passa ora al Senato, in attesa dell’approvazione definitiva. Ecco le novità principali, dalla stretta sulla cannabis light a quella sulle manifestazioni, anche pacifiche.
A cura di Luca Pons
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Con 162 voti a favore, 91 contrari e tre astenuti, il ddl Sicurezza è stato approvato alla Camera. Ora, il disegno di legge varato dal governo Meloni passa al Senato. All'interno ci sono molte delle misure su cui l'esecutivo di destra ha deciso di puntare: una stretta sulle manifestazioni e sulle proteste, punizioni più severe per diversi reati, regole più dure per carceri e migranti, più tutele per le forze di polizia. Ecco le misure principali, considerando che sulla carta il ddl potrebbe ancora cambiare al Senato, ma la cosa più probabile è che la maggioranza cerchi di non modificarlo ulteriormente e approvarlo come è ora.

Come cambiano i reati legati alle manifestazioni

Una prima stretta riguarda le manifestazioni. Per il chi danneggia qualcosa in un luogo pubblico (o aperto al pubblico), portando anche violenza o minaccia a una persona, la pena sale. La condanna possibile sarà da 18 mesi a cinque anni di carcere, con una multa fino a 15mila euro. In più, per i reati di violenza e minaccia è prevista un'aggravante nel caso in cui questi siano commessi per impedire la realizzazione di un'opera pubblica o infrastruttura strategica (come il Ponte sullo Stretto di Messina, o la Tav).

Non solo, ma il blocco stradale viene reso un illecito penale, mentre fino a oggi è solo amministrativo. Per chi blocca le strade o le ferrovie con il proprio corpo, anche pacificamente (per questo la norma è stata soprannominata ‘anti-Gandhi‘ dai critici), scatta fino a un mese di reclusione e una multa fino a 300 euro. Se lo stesso illecito è commesso durante una manifestazione, ovvero da più persone riunite, la pena può salire da sei mesi a due anni di carcere.

Un riferimento piuttosto chiaro a proteste come quelle degli attivisti per l'ambiente, che negli scorsi anni in più di un'occasione hanno bloccato una strada o una stazione. Ma nella definizione molto ampia inserita nella legge sembrano poter rientrare anche le classiche manifestazioni di studenti davanti a scuola e lavoratori, se fermano il traffico.

Stretta sul carcere per le detenute madri

Un altro gruppo di articoli riguarda il carcere. L'articolo 15 del ddl Sicurezza consente di detenere in carcere (o meglio, in un istituto di custodia attenuata) anche le donne incinte, o le madri di figli che hanno meno di un anno. Oggi, il Codice penale prevede che in questa situazione il giudice sia sempre obbligato a rinviare l'esecuzione della pena in situazioni simili. Con il ddl, invece, il rinvio diventerebbe solo facoltativo.

In particolare, non sarebbe possibile rinviare la pena se c'è il rischio, "di eccezionale rilevanza", che la donna in questione commetta altri reati. Sulla norma c'era stata una divisione della maggioranza, dato che inizialmente Forza Italia aveva sollevato delle obiezioni. Ma alla fine, come avvenuto in passato, alla fine è passata la linea del resto del centrodestra. L'unico compromesso è stato un impegno per il governo dovrà presentare ogni anno una relazione sulle donne incinte e con figli piccoli detenute in carcere.

Punita la rivolta in carcere, anche passiva

Sempre in materia di carcere, il ddl introduce una nuova aggravante al reato (che già esiste) di istigazione a disobbedire alle leggi. Se il reato viene commesso dentro un penitenziario, oppure nei confronti di persone detenute, la pena può essere aumentata fino a un terzo (oggi va da sei mesi a cinque anni). In più nasce il reato di rivolta in carcere, che include non solo gli atti violenti ma anche la "resistenza passiva" agli ordini, punita da uno a cinque anni.

La stessa regola si applica anche ai Cpr, dove sono trattenute le persone migranti in attesa di essere espulse. Sempre alle persone migranti sarà vietato l'acquisto di una sim telefonica, se non hanno un permesso di soggiorno, cosa che renderà molto più complicato gestire le comunicazioni e integrarsi in qualunque modo.

Nasce il reato di occupazione

L'articolo 10 del ddl punisce chi occupa le abitazioni con il reato di "occupazione arbitraria di immobile destinato a domicilio altrui" (si applica anche alle pertinenze, come garage, box auto, terrazzi…). La pena va da due a sette anni di carcere. Si può anche procedere d'ufficio per il reato, se a essere occupato è un immobile pubblico o destinato al pubblico, oppure se il proprietario è una persona "incapace, per età o per infermità". Ci sarà anche una procedura d'urgenza per liberare la casa.

Cosa succede alla cannabis light

L'articolo 18 inserisce, su decisione del governo, la cannabis light tra le sostanze stupefacenti. Significa che non la si potrà importare, lavorare, distribuire, vendere, trasportare e spedire. La regola si applica alle infiorescenze della canapa in tutte le forme (anche semilavorata, essiccata o triturata) e a tutti i prodotti che le contengono.

Le nuove regole per tutelare le forze di polizia

Diverse norme riguardano le forze di polizia. La pena è aumentata per violenze, minacce e resistenza se sono rivolte a un pubblico ufficiale o un agente di polizia giudiziaria. Nasce anche il reato di "lesioni personali a un ufficiale o agente di polizia giudiziaria o di pubblica sicurezza nell’atto o a causa dell’adempimento delle funzioni", con pena che può andare fino a 16 anni in caso di lesioni gravissime.

Per questo reato, anche commesso nel corso di manifestazioni, può scattare l'arresto in flagranza. Arresto che è previsto anche per le aggressioni agli operatori sanitari.

Per la polizia via anche alla possibilità di indossare bodycam in servizio. Si prevede anche un bonus che può andare fino a 10mila euro in caso di spese legali, per gli agenti che sono imputati per fatti relativi al loro lavoro. Infine, gli agenti di pubblica sicurezza saranno liberi di portare pistole senza licenza anche quando non sono in servizio.

Si allarga il Daspo urbano

Si allarga la possibilità di applicare il Daspo urbano, cioè il divieto di accedere ad alcune aree urbane, anche per chi è stato solo denunciato o condannato in modo non definitivo negli ultimi cinque anni per una serie di reati, se questi sono avvenuti in stazioni o aeroporti. Il Daspo può essere disposto dal questore se la condotta è reiterata. Sempre in tema di stazioni ferroviarie o metro, scatta un'aggravante per i reati commessi in questi spazi

Nuovi reati legati al terrorismo

Nasce il reato di "detenzione di materiale con finalità di terrorismo", che punisce anche chi ha istruzioni per preparare armi o sostanze pericolose. Viene punito anche chi diffonde istruzioni per preparare sostanze tossiche, accecanti o infiammabili per compiere delitti non colposi contro la personalità dello Stato.

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