La bufala delle tessere del reddito di cittadinanza in stampa per ordine di Di Maio
Pochi giorni fa, il ministro del Lavoro e vicepremier Luigi Di Maio ha dichiarato in diretta a Piazza Pulita di aver ‘dato mandato di stampare le prime cinque o sei milioni di tessere per il reddito di cittadinanza'.
L'annuncio di Di Maio ha provocato un'accesissima polemica politica, con tanto di interrogazioni parlamentari presentate da esponenti delle opposizioni.
Com'è possibile che un ministro possa dare mandato a un'azienda di stampare milioni di tessere per un reddito di cittadinanza che formalmente non esiste in quanto non approvato da nessun organo parlamentare o di governo? Com'è possibile che un'azienda stia stampando milioni di tessere per il reddito di cittadinanza senza che sia stata bandita una formale gara d'appalto?
Questi interrogativi sono rimasti aperti per giorni e la polemica è rinfocolata nuovamente dopo le dichiarazioni del sottosegretario Laura Castelli, che ieri in diretta a Otto e Mezzo ha confermato le parole Di Maio, aggiungendo che i dettagli sarebbero stati forniti più in là.
Nonostante poche ore prima il sottosegretario leghista Durigon avesse sconfessato Di Maio in Commissione chiarendo che nessuno stava stampando tessere per il reddito di cittadinanza, Castelli andava in tv a confermare l'annuncio bufala del vicepremier, vicepremier che alla fine è dovuto correre ai ripari e cambiare versione: "Da due settimane ho dato ordine al mio staff di lavorare con Poste per tutto, inclusa la stampa delle tessere, non c'è nessun giallo".
Insomma, questi milioni di tessere non li sta stampando nessuno, ovviamente. Senza un provvedimento approvato in via definitiva e senza nessun relativo capitolato di spesa definito, non è possibile dare alcun mandato simile.
Il reddito di cittadinanza propagandato dal Movimento 5 Stelle al momento altro non è che una promessa. Se è vero che in legge di bilancio sono stati stanziati 9 miliardi di euro per la misura, è anche vero che la legge di bilancio non è stata approvata dal parlamento ed è inoltre al centro di una controversia tra il governo e la Commissione europea.
Il reddito di cittadinanza, peraltro, sarà contenuto in un decreto ad hoc collegato alla legge di bilancio, come più volte annunciato dallo stesso Di Maio, è questo decreto al momento non solo non è stato approvato, ma non esiste nemmeno un testo ufficiale, nessuno ha ancora avuto modo di vederlo.
Sarebbe dunque stato impossibile dare qualsiasi tipo di mandato a qualsiasi tipo di azienda pubblica o privata per stampare milioni di tessere in mancanza di un provvedimento di legge approvato in via definitiva e di un bando pubblico e per questo motivo l'annuncio di Di Maio ha scatenato polemiche e proteste tra le opposizioni, costringendolo a smentire il sottosegretario Castelli e perfino se stesso.