La bufala del nuovo dpcm che permette di annullare i matrimoni e conta i defunti come partecipanti
La confusione in questi giorni è già tanta. Tra precisazioni del Viminale, smentite dei ministeri e bozze di dpcm che girano da giorni sono molte le misure restrittive tutt’altro che chiare. La certezza, però, è che finora il governo non ha varato alcun dpcm e, di conseguenza, nessuna misura restrittiva. L’ultima riguarda l’obbligo di mascherine anche all’aperto e risale alla scorsa settimana. Ma in questi giorni sta circolando un falso documento, un ipotetico nuovo dpcm che sarebbe addirittura già stato approvato il 10 ottobre e sarebbe stato pubblicato in Gazzetta ufficiale l’11 ottobre: data per cui non ci sono pubblicazioni in realtà. Non solo, perché anche il numero dell’eventuale protocollo in Gazzetta ufficiale non sembra corrispondere a quelli reali.
Cosa c’è scritto nel falso dpcm
La prima parte del dpcm è in gran parte copiata dai precedenti provvedimenti. Inoltre i primi punti dell’articolo 1 prevedono norme tutt’altro che strane, a partire dall’uso della mascherina anche all’aperto. Altra norma che sembra essere quantomeno verosimile è quella sulle feste private. Si prevederebbe, infatti, di far accedere al massimo 10 persone in caso di eventi all’interno delle abitazioni. Anche se già qui emerge una prima stranezza, riguardante la dicitura: “Il titolare può consentire l’accesso a un massimo di 10 persone diverse dal proprio nucleo familiare risultante dall’anagrafe comunale”. Una stranezza ma che rimane quasi plausibile.
Le stranezze contenute nel dpcm fake
Altre norme che vengono citate in questo dpcm falso sono però molto meno verosimili. Si parte dalla sospensione dell’attività sportiva di contatto, ma “fatta eccezione per quelle che prevedano la contemporanea presenza di non più di sei soggetti nel campo da gioco”. Ancora più strana la norma sullo smart working e sugli studi professionali: “Gli studi professionali devono consentire la presenza di non più di una persona per ogni stanza, incentivando il ricorso allo smart working. Il ricevimento della clientela deve avvenire o con modalità telematiche o attraverso una barriera che non consenta il contatto. La stanza in cui avviene il ricevimento deve essere igienizzata dopo ogni accesso”.
Le norme in assoluto meno credibili, però, riguardano matrimoni e funerali. Per i matrimoni si prevedrebbe la partecipazione dei soli “soggetti che devono intervenire secondo le norme dello Stato civile alla celebrazione e non più di dieci invitati”. Non solo, perché in caso di mancato rispetto di questa disposizione si andrebbe incontro all’invalidità del matrimonio. Ancora più assurda la disposizione sui funerali, che dovrebbero “svolgersi con la presenza contemporanea di non più di 15 persone, compreso il celebrante e l’interessato”. Nel conteggio, quindi, rientrerebbe anche il defunto. Norme assurde che confermano come questo testo sia una bufala.