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La bozza del decreto Omnibus, dai contributi per gli sfollati di Scampia al fondo emergenze nazionali

Nel decreto Omnibus – del resto lo dice lo stesso nome – sono presenti diverse misure che poco hanno a che vedere le une con le altre: dal rifinanziamento del fondo emergenze nazioni al contributo economico per le famiglie delle Vele di Scampia, ecco cosa c’è scritto nella bozza.
A cura di Annalisa Girardi
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Dovrebbe essere l'ultimo Consiglio dei ministri prima della pausa estiva, quello previsto per domattina. Sul tavolo del governo c'è anche il consueto decreto Omnibus in cui confluiscono diverse misure che poco hanno a che vedere le une con le altre. Dal rifinanziamento del fondo emergenze nazioni ai sostegni per i Comuni dell'Appennino che hanno avuto a che fare con una crisi del turismo questo inverno, fino al contributo economico per le famiglie delle Vele di Scampia. Per ora è solo una bozza e domani potrebbero arrivare delle modifiche dal Cdm, va precisato. In totale gli articoli sono 25 e il decreto porta il nome di "Misure urgenti di carattere fiscale, proroghe di termini normativi, interventi di carrattere economico nonché in favore delle pubbliche amministrazioni e degli enti territoriali".

Una delle principali novità riguarda il contributo che potrà essere assegnato dal Comune di Napoli per le famiglie sfollate delle Vele di Scampia, dopo il crollo dello scorso 24 luglio, che stanno cercando autonomamente una sistemazione. Potrà essere erogato fino al 31 dicembre 2025 e in questa misura:

  • massimo di 400 euro per i nuclei monofamiliari;
  • massimo di 500 euro per i nuclei composti da due persone;
  • massimo di 700 euro per i nuclei composti da tre persone;
  • massimo di 800 euro per i nuclei composti da quattro persone;
  • massimo di 900 euro per i nuclei composti da cinque o più persone;

Nel testo poi si legge: "Qualora nel nucleo familiare siano presenti persone di età superiore a 65 anni o persone con disabilità con una percentuale di invalidità non inferiore al 67%, è concesso un contributo aggiuntivo nel limite di 200 euro mensili per ognuno dei soggetti sopra indicati, anche oltre il limite massimo di 900 euro mensili previsti per il nucleo familiare". Per questa misura sono stati stanziati 917 mila euro per il 2024 e 2.101.200 euro per l'anno prossimo, erogabili fino all'esaurimento delle risorse.

Un'altra voce riguarda il rifinanziamento del fondo per le emergenze nazionali, che verrà incrementato con 150 milioni di euro per il 2024. Nella bozza, visionata da Fanpage.it, si specifica da dove verranno prese queste risorse: "Agli oneri di cui al presente comma, pari a 150 milioni di euro per l'anno 2024, si provvede mediante corrispondente riduzione degli stanziamenti di risorse emergenziali dedicate riversate sul predetto Fondo per fronteggiare le straordinarie esigenze connesse allo stato di emergenza da Covid-19, dichiarato con la delibera del Consiglio dei ministri del 31 gennaio 2020 e provvedimenti conseguenti".

In materia fiscale è previsto l'aumento da 100mila a 200mila euro l'anno dell'imposta sostitutiva dell'imposta sui redditi delle persone fisiche calcolata in via forfetaria per chi trasferisce la propria residenza fiscale dall'estero all'Italia. E ancora, per quanto riguarda i ristori: arriva un fondo da 13 milioni di euro per il 2024 per contrastare la crisi del turismo nei Comuni montani dell'Appennino registrata lo scorso inverno. Si tratta di un contributo a fondo perduto a cui avranno diritto gli esercenti degli impianti di risalita di innevamento artificiale, di preparazione delle piste, noleggiatori di attrezzature, maestri e scuole di sci, agenzie viaggio, tour operator, gestori di stabilimenti termali, imprese turistiche ricettive e di ristorazione. Per riceverlo bisognerà dimostrare di aver ricevuto ricavi inferiori di almeno il 30% rispetto all'inverno tra il 2021 e il 2022.

Vengono poi stanziati oltre 23 milioni di euro per il rifinanziamento del fondo nazionale per gli spettacoli dal vivo, sempre per l'anno 2024, e si stabilisce che le domande di finanziamento agevolato presentate fino al 31 dicembre 2025 per gli investimenti delle imprese che stabilmente sono presenti, esportano o si approvvigionano nel continente africano, sono esentate, a domanda del richiedente, dalla prestazione della garanzia.

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