La benzina torna a due euro al litro, Conte: “Notizie di Meloni? Prometteva il taglio delle accise”
La benzina vola, l'opposizione attacca. Il prezzo dei carburanti è tornato a crescere vertiginosamente, e con il costo alla pompa anche le polemiche. La salita dei listini non si arresta: secondo i dati comunicati dai gestori all'Osservaprezzi del Mimit aggiornati alle 8 di ieri, il prezzo medio della benzina in modalità self è 1,865 euro al litro, mentre il diesel si vende in media a 1,712 euro al litro. Parliamo della modalità self-service, che ha dei costi notoriamente più bassi rispetto al servito. Entrambi sono in aumento rispetto al giorno precedente.
Passando al servito, invece, i prezzi sono ancora più alti e quello della benzina schizza a 2,000 euro al litro. E si può arrivare fino a un massimo di 2,079. La media del diesel servito è 1,852 euro al litro. Discorso diverso per i prezzi del Gpl, che è solo servito, che variano tra gli 0,715 e gli 0,737 euro al litro. Ultimo dato quello sul prezzo medio del metano, che si aggira tra 1,421 e 1,491 euro.
Caro benzina, Conte: "Meloni non doveva ridurre le accise?"
La crescita della benzina è stata immediatamente accolta dalle proteste del Movimento 5 Stelle: "Qualcuno ha notizie della Giorgia Meloni che prometteva il taglio delle accise sulla benzina? – ha scritto sui suoi social il leader grillino, Giuseppe Conte, facendo riferimento alle promesse elettorali della presidente del Consiglio – Forse è troppo impegnata a fare la guerra ai magistrati per difendere la sua cricca di amici di partito, da Santanchè a Delmastro. Per il governo il carovita può attendere, mettetevi in coda".
"Sale di nuovo il prezzo della benzina, che arriva a 2 euro al servito, nella completa indifferenza del governo Meloni – gli ha fatto eco la vicepresidente della Camera, Mariolina Castellone – Ma non erano quelli pronti a tagliare ancora di più le accise? O era invece solo propaganda, visto che hanno eliminato anche i tagli che c'erano?".