La Bce dice che alzerà i tassi di interesse e parla alle banche: “Aiutate le famiglie con i mutui”
La presidente della Banca centrale europea, Christine Lagarde, in un'intervista a diversi quotidiani spagnoli ha confermato che nella prossima riunione della Bce, fissata per il 16 marzo, i tassi di interesse saranno alzati ancora di 50 punti. Il rialzo era già stato annunciato alcune settimane fa, ed è parte della strategia della banca centrale dell'Ue per cercare di frenare il tasso di inflazione e, così, l'aumento dei prezzi.
Lagarde ha detto che un altro rialzo dei tassi "molto molto probabile": sarà di 50 punti, cioè dello 0,5%. Il motivo come detto, è che l'inflazione "resta troppo alta in Europa", specialmente quella di base, cioè quella che non tiene conto dei prezzi dell'energia e degli alimentari freschi (perché sono molto variabili). È un "mostro che va colpito sulla testa", ha detto Lagarde. Perciò, ha continuato, "dobbiamo prendere tutte le decisioni necessarie a riportare la crescita dei prezzi" su livelli più bassi.
L'obiettivo finale è quello considerato da molti economisti il livello ottimale di inflazione, ovvero il 2%. Per la presidente della Bce è un livello raggiungibile, anche se al momento il livello è circa all'8,5%: "Stiamo facendo dei progessi, ma non possiamo dichiarare vittoria".
E sul rischio che questa politica restrittiva possa avere ricadute negative sull'economia europea: "Per il momento l'economia resiste, l'occupazione è solida e la disoccupazione è la più bassa mai vista". L'aumento di marzo non sarà l'ultimo: nelle prossime settimane la Bce monitorerà la situazione economica dei Paesi europei per capire se sia necessario proseguire con gli incrementi. Il livello dei tassi arriverà con questo aumento al 3,5%, ma si pensa che la banca centrale potrebbe spingersi fino al 4% entro il 2023.
La richiesta alle banche: "Rinegoziare i mutui vi conviene"
A pagare le conseguenze più dirette e immediate di un rialzo dei tassi sono le persone che hanno contratto un mutuo a tasso variabile con una banca. In Italia, quelli con un tasso variabile sono il 40% di tutti i mutui. Dato che le rate sono legate al livello di interesse che va pagato, e il tasso di interesse dipende anche dall'Euribor, un tasso di interesse di riferimento in Europa, le decisioni della Bce influiscono direttamente su chi deve pagare le rate.
Per questo, Lagarde si è detta "certa che molti istituti finanziari siano pronti a rinegoziare i mutui". Secondo la presidente Bce, molte banche sarebbero disposte a trattare con i propri clienti per cambiare le condizioni del mutuo, ad esempio allungando i tempi previsti per il rimborso completo della somma dovuta. Alleggerire i mutui secondo Lagarde sarebbe anche nell'interesse delle banche, perché "una banca non vuole certo iscrivere debiti in sofferenza nei suoi bilanci". Insomma, meglio avere un mutuo meno stringente che avere un cliente che non può pagare le rate.
In più, la presidente ha anche invitato gli istituti di credito a valutare la possibilità di riconoscere un premio alle persone che tengono i propri risparmi sui conti correnti. Si potrebbe fare aumentando gli interessi che vengono riconosciuti ai correntisti. In termini tecnici, "la remunerazione dei depositi può esser aumentata".