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La barca affonda e Polillo fa il Brunetta: “Gli italiani rinuncino ad una settimana di ferie”

“Stiamo vivendo sopra le nostre possibilità e per sostenere i nostri consumi interni abbiamo bisogno di prestiti esteri”. Parola del sottosegretario all’economia Polillo, con tanto di soluzione pronta all’uso: “rinunciare ad una settimana di ferie”.
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Gianfranco-Polillo

Noi italiani siamo un popolo di nostalgici, è cosa nota. Ed è forse per questo motivo che  negli ultimi giorni i ministri del Governo Monti stanno facendo di tutto per ricordare i loro predecessori, ricalcandone le gesta con atti e dichiarazioni di "pregevole fattura". Restando confinati alle ultime settimane e tacendo per carità di patria sulle boutade di Martone e sulle incertezze di Giarda, abbiamo potuto ammirare un Passera in versione "grande comunicatore", una Fornero in preda a smentite convulsive e calcoli degni del Tremonti di guzzantiana memoria e dulcis in fundo un Polillo, colto da un improvviso attacco di brunetteide. Se però Passera si era limitato ad un paio di annunci spot, dopo aver passato nottate alla ricerca di un barlume di speranza che gli consentisse di non cestinare il decreto sviluppo per mancanza di fondi, la Fornero si era spinta più in avanti, prendendo un po' del peggio da Tremonti e da Sacconi e partorendo una "recita" a spese di qualche centinaio di migliaia di esodati.

Ma noi italiani siamo anche un popolo di scansafatiche e fannulloni, è noto. Deve averlo pensato anche il sottosegretario all'Economia Gianfranco Polillo, il quale, per non sfigurare di fronte ai suoi colleghi e per onorare al meglio il Brunetta – pensiero ha inteso regalarci una precisa e puntigliosa analisi:

"Stiamo vivendo sopra le nostre possibilità: per sostenere i nostri consumi interni abbiamo bisogno di prestiti esteri che negli ultimi anni sono stati pari a 50 miliardi di euro l'anno. Ora o si riduce ulteriormente la domanda interna, inaccettabile per il Paese, oppure si aumenta il potenziale produttivo: non possiamo più permetterci questo andamento con gli spread attuali"

La soluzione? Anche questa abbastanza semplice: gli italiani rinuncino ad una settimana di ferie, in modo da far aumentare il PIL di un buon punto percentuale. Ecco, senza allargarci in considerazioni che magari rischiano di sembrare "lontane dalla realtà" sul senso ed il valore del Pil per i cittadini italiani (del resto la citazione di Bob Kennedy è quasi automatica), il discorso sulla necessità di avventurarsi in un simile campo minato resterebbe da approfondire (che senso ha una dichiarazione del genere? Polillo vede margini di manovra in tal senso?). Anche perché, con buona pace di Polillo "molte delle tesi sulla presunta pigrizia degli europei e degli italiani si basano su dati che vengono mal interpretati" (come ricorda uno studio pubblicato da lavoce.info) e magari una riflessione più accurata prima di sparare a zero sui lavoratori italiani converrebbe farla…

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A Fanpage.it fin dagli inizi, sono condirettore e caporedattore dell'area politica. Attualmente nella redazione napoletana del giornale. Racconto storie, discuto di cose noiose e scrivo di politica e comunicazione. Senza pregiudizi.
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