L’Italicum è già in bilico: Tribunale di Messina rinvia legge alla Consulta
Il Tribunale di Messina ha deliberato il rinvio della nuova elegge elettorale alla Corte Costituzionale, accogliendo parzialmente un ricorso presentato in diversi tribunali italiani. Per i giudici messinesi, sono fondati 6 dei 13 motivi di incostituzionalità sollevati nei ricorsi e dunque dovrà essere la Consulta a esprimersi sulla legittimità costituzionale del testo dell’Italicum. Il ricorso era stato presentato dall’avvocato Enzo Palumbo e da un altro gruppo di avvocati, coordinati da felice Besostri: come ricorderete, proprio loro furono protagonisti della battaglia contro il Porcellum, conclusasi proprio con una determinazione di incostituzionalità da parte della Consulta.
Repubblica elenca quali sono stati i punti accolti dai giudici del Tribunale di Messina:
Nell'ordine, i dubbi di costituzionalità riguardano: il "vulnus al principio di rappresentanza territoriale"; il "vulnus al principio di rappresentanza democratico", punto connesso col premio maggioranza; la "mancanza di soglia minima per accedere al ballottaggio"; la "impossibilità di scegliere direttamente e liberamente i deputati", questione legata ai capilista; le "irragionevoli soglie di accesso al Senato residuate dal Porcellum"; la "irragionevole applicazione della nuova normativa limitata solo alla Camera dei deputati, a Costituzione invariata", e non al Senato.
Si tratta, in sostanza, del primo stop della nuova legge elettorale, approvata nel maggio 2015 e ancora mai “utilizzata” (del resto, c’è una clausola di salvaguardia, che ne posticipa l’entrata in vigore al primo luglio 2016).