L’Italicum approda oggi alla Camera: forti resistenze sull’ipotesi fiducia di Renzi
UPDATE – La battaglia parlamentare sull’Italicum è solo all'inizio: le prime votazioni sono in programma domani, quando saranno esaminate le pregiudiziali di costituzionalità presentate da Fi, Sel, Lega Nord e M5S e quelle di merito depositate da Sel e M5S. A dirla lunga sull’importanza della questione è l’sms ricevuto oggi da tutti i rappresentanti del Pd alla Camera: “Domani dalle 11,30, dopo voto su pregiudiziali a decreto su elezioni regionali, seguono voti segreti su pregiudiziali su legge elettorale. Presenza obbligatoria senza eccezione alcuna. Annullare ogni impegno e missione”. Nel pomeriggio è arrivata anche la replica di Sinistradem, l'area del Pd che fa riferimento a Gianni Cuperlo, alla lettera del premier Renzi. “Dignità è un concetto profondo ed è offensivo usarlo a fini di polemica interna. Nessuno può dire che chi esprime un'opinione diversa colpisce la dignità di una comunità come il Pd. Una mediazione è ancora possibile, ma servono volontà, coraggio e parole scolpite”. Intanto il ministro Maria Elena Boschi è intervenuto in Aula a Montecitorio: “Entriamo nel vivo e nel passaggio decisivo dopo oltre un anno e mezzo di lavoro serio e approfondito e sappiamo che questo percorso è iniziato prima ancora che giurasse questo governo, anzi è iniziato con Napolitano” e con i suoi appelli per le riforme.
L’Italicum approda oggi in Aula alla Camera, ma il Governo Renzi dovrebbe subito decidere di rinviare le votazioni alla settimana prossima per evitare l’ostruzionismo. La maggioranza è infatti ormai ai ferri corti con tutto l'arco delle opposizioni. Tensione palpabile soprattutto nel Pd, dove la possibilità che arrivi la fiducia sul testo – in particolare con le minacce della minoranza Dem – rischia di acuire lo stress interno al partito. Il capogruppo dimissionario alla Camera Roberto Speranza dice "la fiducia sarebbe una violenza vera e propria al Parlamento italiano", ma il premier Renzi non sembra desistere e prevede in caso di bocciatura dell’Italicum la caduta del governo. Posizione questa fortemente criticata dall’ex segretario Pierluigi Bersani. Per Stefano Fassina se passa l’Italicum “si va a votare”, perché Renzi “ha già deciso di andare alle urne in primavera. Renzi calpesta la dignità del Parlamento. Alcuni di noi andranno sino in fondo. Non tutti si fanno mettere a tacere da una poltrona”. Per Rosy Bindi “una fiducia sulla legge elettorale sarebbe un atto improprio del governo. Se si mette la fiducia non avrò davanti la fiducia del governo, ma la fiducia su un atto grave”.
L'Italicum alla Camera
Oggi dunque inizia la discussione generale sul testo (voto finale che comunque, sicuramente, non sarà in settimana); domani primi verdetti, con Forza Italia che spinge per la pregiudiziale di costituzionalità sulla quale chiederà il voto segreto; nel merito pretende che il premio sia assegnato alla coalizione e non ai partiti. In caso di approvazione l’Italicum dovrebbe entrare in vigore dal luglio 2016, in attesa della riforma costituzionale che prevede un Senato non più elettivo. La fiducia potrebbe essere messa sui singoli articoli del DDL: in questo caso l’esecutivo si sottoporrebbe a 4 voti di fiducia. E mentre Sel definisce l'ipotesi fiducia "un'aberrazione" il M5S, con Alessandro Di Battista, si dice pronto ad "azioni extraparlamentari perché il Parlamento è totalmente esautorato".